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BARI – Buon compleanno Bari. Buon compleanno ai tifosi biancorossi.
Oggi sono 114 anni da quando Floriano Ludwig fondò la squadra che negli anni è diventata la fede dei baresi. Una fede che difficilmente si riesce a descrivere con le parole, perché fatta di tante sensazioni contrastanti. Non è facile essere tifoso del Bari, perché non è una di quelle squadre che milita costantemente in Serie A e che vince scudetti.
Il trio straniero della stagione 1991/92: Joao Paulo, David Platt e Frank Farina. Il Bari dei baresi della stagione 1981/82 Giovanni Loseto, Piero Maiellaro e Angelo Terracenere con la Mitropa Cup Il Bari 1908. In piedi: Ludwig, Barther e Bach. Seduti: Attoma, Roth e Labourdette. Accosciati: Jovinet, Giordano, Gazagne, Randi e Ziegler.
In verità lo scudetto non è mai arrivato a Bari. Trenta sono le comparizioni in massima serie. Ecco perché diventa difficile essere tifosi del Bari, o de “La Bari”. Ma il vero barese lotta anche contro il “doppio fedismo” cronico presenti in città, quello che fa tifare anche le squadre “strisciate” del nord Italia. E allora meglio esultare per la Mitropa Cup (unico trofeo internazionale della storia biancorossa) e rammaricarsi per l’Intertoto non disputato negli anni Novanta. E tra alti e bassi, godersi dei tanti campioncini passati da queste parti.
Adesso, dopo le epopee di De Palo e Matarrese, e gli ultimi sciagurati anni del post-fallimento, con i De Laurentiis si punta a tornare nel calcio che conta. Questa stagione sembra quella giusta, quella di un possibile ritorno in Serie B, ma dietro l’angolo c’è già la spada di Damocle della multi-proprietà. Sì, perchè essere tifoso del Bari non semplice, ma proprio per questo è ancora più bello. Buon compleanno “galletti”.
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