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Il conflitto armato in Ucraina da quasi due mesi ha causato inevitabilmente un’emergenza umanitaria che coinvolge diverse organizzazioni di volontariato per prestare aiuto alla popolazione. È il caso delle Misericordie d’Italia, che hanno contribuito alle attività del modulo Disevac (acronimo di “disability evacatuon”, ovvero un modello d’intervento per l’evacuazione sicura e protetta di soggetti “special care”), operativo da alcune settimane al confine tra Polonia e Ucraina, in territorio polacco.

Il progetto, ideato e messo in pratica dall’Area emergenze della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia è stato testato e avvallato dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile che ha deciso di proporlo in Ucraina. I primi 15 volontari sono arrivati alla frontiera tra Medika e Rezszow negli ultimi giorni di marzo. I cambi di contingenti si susseguono regolarmente ogni settimana e a Pasqua, è toccato a due volontari della Bat salire a bordo di un velivolo speciale a Fiumicino e viaggiare in direzione Polonia. Coordinati dalla Federazione delle Misericordie di Puglia e provenienti rispettivamente da Andria e Canosa di Puglia, i due volontari stanno vivendo un’esperienza che segna nel profondo sotto il profilo umano, in un contesto nel quale è necessario prestare il massimo supporto psicologico, oltre che pratico, ai civili costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni per sfuggire alle conseguenze più cruente della guerra.

Uno scenario particolarmente complesso nel quale garantiscono un’evacuazione protetta ed assistita ai più fragili (bambini, anziani) secondo quanto previsto da protocolli e specifici corsi di formazione. Il modulo “Disevac” ha consentito di evacuare in maniera protetta ed assistita soggetti deambulanti fragili, non deambulanti con sedia a rotelle e allettati in barella. In questo caso l’attenzione si concentra su soggetti fragili, disabili o con specifiche necessità.

Il Disevac delle Misericordie attivo a Rzegzow porta dalla frontiera al centro di prima accoglienza e successivamente all’aeroporto più vicino fino a 36 persone contemporaneamente. Dall’inizio dell’emergenza le Misericordie hanno attivato una serie di corridoi umanitari. Grazie a questi sono stati portati in salvo in Italia già diverse centinaia di persone. Un’attività alla quale la Bat dovrebbe garantire ancora altri volontari.

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