X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Novità importanti in vista per la Provincia di Barletta-Andria-Trani. Una determinazione dirigenziale (la n° 176) del settore programmazione economico-finanziaria dell’Ente ha infatti disposto la locazione – per un periodo di sei anni – dell’edificio sulla strada provinciale Trani-Andria di proprietà di Constructa srl che fino al giugno del 2021 ha ospitato la sede tranese di tutoraggio della Lum (Libera Università Mediterranea).

L’intenzione è adibire gli spazi che si acquisiranno in fitto al collocamento di alcune aule del liceo classico “De Sanctis” e del liceo scientifico “Vecchi” di Trani ma soprattutto stabilirvi nuovi uffici provinciali, tra cui la sede legale. Il contratto tra la Provincia Bat e Constructa è stato sottoscritto lo scorso 2 dicembre e l’impresa, dopo aver concluso gli interventi di riqualificazione previsti, ha invitato l’amministrazione provinciale a prendere l’immobile in consegna. Il costo stabilito per l’affitto è di circa 35 mila euro mensili più Iva, destinato a scendere a 31mila e 500 euro a partire dal dicembre 2023.

L’impegno complessivo di spesa per l’anno in corso è pertanto di 433 mila euro, per quello seguente di 415 mila euro. Un’ulteriore determina ha fissato invece in 55 mila euro la somma a gara per il servizio di trasloco e facchinaggio di arredi, attrezzature e suppellettili dalle attuali sedi delle due scuole e degli uffici provinciali alla nuova destinazione.

La necessità di individuare un’alternativa per la sede legale della Bat è dovuta ai lavori di restauro in corso nello stabile dell’ex monastero dei benedettini di piazza Pio X, già sede dell’istituto tecnico agrario “Umberto I” di Andria. Le ripartizioni tecniche e il domicilio legale sono stati spostati da tempo in piazza Plebiscito a Barletta ma ora c’è chi ritiene inevitabile un trasferimento in blocco proprio a Trani.

La circostanza è destinata a provocare polemiche di natura politica e campanilistica, oltre ad ingarbugliare ulteriore una situazione che i cittadini faticano a comprendere. Non c’è pace, insomma, per la sesta provincia pugliese, istituita nel 2004 con prospettive ben differenti e la speranza di dare concretezza alle legittime aspirazioni di autonomia rispetto a Bari (e a Foggia se si considerano i tre comuni ofantini staccatisi dal capoluogo dauno).

Il complesso iter di costituzione ha portato alle prime (e uniche) elezioni a suffragio diretto soltanto nel 2009 e ancora più travagliato si è rivelato il percorso di accreditamento istituzionale dei territori delle dieci città, che soltanto nei mesi scorsi hanno potuto fregiarsi di una Questura oltre che dei Comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco mentre si attendono ancora le attivazioni di altri uffici periferici.

L’ipotesi di un trasloco della sede legale a Trani è già stata apertamente contestata da alcuni esponenti politici andriesi, pronti a tornare alla carica nel caso in cui dovesse essere confermato a tutti gli effetti, con un atto specifico, dal presidente Bernardo Lodispoto.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE