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BRINDISI – La nave non brucia più. Dalla stiva solo un esile fumo mentre attorno i rimorchiatori cercano ancora una traccia, uno spiraglio di speranza per le dieci persone che mancano all’appello. In mare non sono caduti o gettati, il sospetto nefasto è che siano proprio lì nella pancia del traghetto della Grimaldi diventata una torcia spaventosa.

La compagnia dice che al momento dell’abbandono nave tutti i passeggeri fossero sul ponte. Qualcuno forse è tornato nei camion sistemati in garage per portar via effetti personali, portafogli con soldi, documenti custoditi nei cruscotti. Altri potrebbero aver deciso di dormire nelle cuccette dei camion, malgrado il divieto del regolamento di bordo.

Ieri sulla ’Euroferry Olympia, il traghetto distrutto da un incendio partito dalla stiva all’alba del 18 febbraio, a largo di Corfù, non c’erano più fiamme ma le temperature all’interno della nave restano elevate. L’accesso ai garage è impedito anche dai fumi che si sono generati in tre giorni di rogo.

Vanno comunque avanti, a bordo, le ricerche delle 10 persone che risultano disperse dopo il salvataggio, ieri, di un 21enne e il ritrovamento del corpo carbonizzato di un camionista 58enne. Attorno al relitto, rimorchiato e portato in un luogo dove è più semplice operare ma comunque in mare aperto, ci sono cinque rimorchiatori, una imbarcazione dei vigili del fuoco e diversi mezzi della Guardia costiera, mentre due elicotteri sono pronti ad intervenire.

E’ previsto l’invio sul posto di altre squadre di pompieri per tentare l’accesso ai garage dove si teme possano essere intrappolati i dispersi. – Sono ancora a Corfù i 51 membri dell’equipaggio. Il personale di bordo è composto da 43 italiani e 8 greci. I 51 marittimi resteranno al momento in Grecia, a quanto conferma la compagnia armatrice Grimaldi Lines, dove saranno presumibilmente ascoltati dall’autorità giudiziaria, per fornire il proprio contributo alle indagini avviate dalla Procura di Corfù.

La compagnia ha infatti ribadito di essere a disposizione degli inquirenti. Al momento, si apprende sempre da Grimaldi, la nave non è sottoposta a sequestro e la principale premura di soccorritori, ma anche della stessa società, è tentare di salvare altre vite e rintracciare le 10 persone disperse. Non è quindi ancora chiara quale possa essere la successiva destinazione del relitto su cui dovranno essere eseguiti accertamenti per stabilire in che modo si è sviluppato l’incendio che ha distrutto il traghetto.

«Vi prego ditemi che sono ancora vivo». Sono state queste le prime parole del 21enne bielorusso portato in salvo dai soccorritori. “Credo di aver sentito le loro voci” ha spiegato il giovane a proposito delle altre persone che ancora non rispondono all’appello. L’imbarcazione viaggiava verso Brindisi ed era salpata all’1.20 dal porto greco di Igoumenitsa. Sono tante le storie dei superstiti portati a riva. Tutti hanno pensato al peggio. Le prime parole del 21enne hanno fatto subito il giro del mondo. Il ragazzo è stato portato in salvo fortunatamente illeso nonostante l’incendio. Il corpo senza vita di un’altra vittima è stato recuperato nello stesso frangente.

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