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Il cantiere del nuovo ospedale Monopoli-Fasano

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MONOPOLI – Il nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, che sorgerà proprio al confine tra le province di Bari e Brindisi, sarà consegnato non prima del 25 aprile del 2023. E’ quanto è emerso ieri alla Regione, nel corso delle audizioni in prima commissione consiliare durante le quali è stato ascoltato anche il direttore generale dell’Asl Bari, Antonio Sanguedolce. L’audizione, già prevista nella scorsa settimana e poi “saltata”, è stata l’occasione per fare un punto sulla struttura sanitaria, finita più volte al centro di contestazioni e polemiche, soprattutto riguardo ai tempi di consegna e ai costi.

L’Azienda sanitaria ha fatto sapere che i lavori fin qui completati sono pari al 45,04% degli interventi complessivi da eseguire. L’edificio, che è stato già ultimato, è composto da sette blocchi principali disposti su tre livelli fuori terra e uno interrato, oltre al polo tecnologico separato dal resto dell’ospedale. Sono in fase di completamento, in particolare, l’installazione degli infissi e delle facciate continue vetrate, la realizzazione dei pavimenti industriali, l’esecuzione degli intonaci interni ed esterni.

Considerando l’incremento del tempo contrattuale dovuto alla sospensione per l’emergenza sanitaria (23 marzo-10 maggio 2020), al tempo concesso per la prima perizia di variante (45 giorni, gennaio 2021) e a quello per la seconda perizia di variante (90 giorni, dicembre 2021), sono trascorsi 1.147 giorni sui 1.184 contrattuali.

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La struttura sanitaria disporrà di 299 posti letto sviluppati su tre livelli, 150 camere di degenza, cinque sale operatorie, un parcheggio per 1.150 posti auto, di impianti fotovoltaici e potrà servire un bacino d’utenza di oltre 260mila persone.

La dotazione dell’ospedale di Monopoli-Fasano prevede anche 14 letti tecnici di osservazione breve intensiva (Obi), 32 postazioni di day service e dialisi, un blocco parto con tre sale parto/travaglio, una sala parto in acqua e una sala per le emergenze ostetriche, che sarà attiva 24 ore su 24.

La diagnostica per immagini potrà contare su 10 sale con apparecchiature di ultima generazione (2 Tac, 2 Rm, 2 Rx, 2 mammografi, 2 ecografi), oltre a una fornitura tecnologica dedicata al Pronto soccorso, con una sala Tac, due sale Rx e una sala ecografia. Sono previste, inoltre, 3 sale per Endoscopia, 2 sale per Cardiologia invasiva e Radiologia interventistica, più 3 sale per chirurgia ambulatoriale e 2 per la chirurgia laser.

Il quadro economico dell’opera è pari a 114 milioni e 300mila euro, mentre l’importo del contratto di appalto è pari a 73.263.878,28 euro comprese le due perizie di variante e gli oneri di sicurezza.

«Nella determinazione del Collegio tecnico consultivo c’è un punto ingiustificato e illogico segnalato finalmente dalla Asl – ha dichiarato il presidente della Commissione bilancio e programmazione Fabiano Amati -. I 322 giorni di proroga sono stati assegnati calcolando gli effetti del Covid in periodi di lavorazione in cui il virus non era comparso nemmeno a Wuhan.

Una conclusione illogica che se non fosse tragica sembrerebbe comica. In attesa delle relazioni finali sul provvedimento del Ctc è stata fatta dunque un’amarissima chiarezza sul punto e prendiamo atto che la nuova data di fine lavori è prevista per il 25 aprile 2023. Ora non si perda altro tempo, sarebbe un delitto nei confronti della povera gente».

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