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C’è un’auto letteralmente vandalizzata in più parti come se fosse in un’area di sfasciacarrozze. Ma ci sono anche i resti di degrado. Cartoni, resti di cibo ed escrementi. Sotto quel viadotto ferroviario che fa gridare i più alla «vergogna». Non c’è pace a Bari per corso Italia, una delle arterie principali del quartiere Libertà che conduce alla stazione ferroviaria e al quadrilatero Murattiano, piombata nella paura.

Nelle scorse ore altre due auto sono state prese di mira, tra finestrini e specchietti rotti, portando a cinque il numero delle vetture colpite evidentemente dalla mano di qualche gruppo organizzato e seriale. Una situazione – già raccontata ieri dal Quotidiano del Sud – per la quale residenti, commercianti e associazioni di quartiere chiedono risposte immediate. Perché da queste parti il tratto di strada, che va dall’incrocio con via Quintino Sella sino a quello con via Martiri d’Otranto, sta praticamente diventando una terra di nessuno.

L’ultimo raid alle auto in sosta ha fatto letteralmente arrabbiare Gino Cipriani, ex consigliere comunale e presidente del movimento politico “Riprendiamoci il Futuro”. «Le istituzioni cosa fanno per arginare questo fenomeno? Evidentemente nulla. Noi siamo stanchi di subire tutto questo. Occorre organizzare una manifestazione di protesta con residenti e commercianti davanti alla sede del Comune per far sentire la nostra voce e per far capire al sindaco Decaro e ai suoi assessori che qui occorre un intervento con l’ausilio delle forze dell’ordine».

Cipriani punta anche il dito contro la situazione igienico-sanitaria creatasi sotto il viadotto ferroviario di corso Italia: un ricovero di fortuna per diseredati e senzatetto che da mesi ormai stazionano stabilmente portando cartoni, materassi, masserizie o espletando i propri bisogni fisiologici. E proprio tra i senzatetto, almeno stando alle testimonianze di alcuni residenti, ci sarebbe la mano di chi avrebbe preso di mira le auto. Colpendole puntualmente per rovistare all’interno.

«Ormai da queste parti assistiamo ogni giorno ad aggressioni, atti vandalici e al proliferare di senzatetto che arrivano con fornacelle, materassi e stendibiancheria. Tutto ciò – sentenzia Cipriani – avviene nel cuore del Libertà e a pochi metri dal centro cittadino e dalla stazione centrale. Tutto così assurdo. Questo quartiere lo stanno trasformando in un ghetto».

E pensare che proprio la pedonalizzazione della vicina piazza del Redentore – incrocia nella parte finale il viadotto ferroviario – avrebbe potuto e dovuto portare un miglioramento della qualità della vita a tutte le strade circostanti, tra le quali appunto corso Italia, che con la chiusura della piazza alle auto, diventa percorribile solo da via Francesco Petrelli o in alternativa dalla corsia interna per i residenti che devono raggiungere via Martiri d’Otranto. Da tempo anche il vicino Istituto Salesiano ha chiesto interventi mirati per la zona, tra i quali la presenza di un presidio fisso delle forze dell’ordine o almeno di una pattuglia fissa.

E altri casi analoghi di auto con gli specchietti completamente divelti o rotti arrivano da alcune strade limitrofe, come via Manzoni, via Trevisani e via Calefati. «Occhio alle vostre auto» scrive un residente sulla pagina facebook “Comitato quartiere Libertà”, dove da giorni le immagini di questi atti vandalici stanno scatenando un acceso dibattito sul bassissimo livello di sicurezza nel quartiere. «Controlli zero, non ci sono carabinieri, polizia ma solo vigili urbani a fare multe» dice una residente. «Il Comune cosa fa per noi?» aggiunge retoricamente un altro cittadino.

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