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Mario Lerario

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Solamente nel 2020, la Protezione civile pugliese, durante la gestione dell’ex capo Mario Lerario, arrestato per presunte tangenti lo scorso 23 dicembre, ha effettuato 100 affidamenti diretti legati all’emergenza Covid-19, di cui 89 con comparazioni di preventivi e 11 senza comparazione per l’acquisto, ad esempio, di ambulanze, collaudi tecnici, servizio ristorazione o pulizia. Ma ci sono anche 81 affidamenti per rimborsi spese documentate e 8 per l’ospedale in Fiera a Bari.

Su tutte queste spese adesso si accendono i fari della commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese per capire se ci sono state delle anomalie negli affidamenti. Non solo: ieri, al termine delle audizioni del direttore del Dipartimento personale ed organizzazione Ciro Imperio e il dirigente della Protezione civile Nicola Lopane, il presidente della commissione, Fabiano Amati, ha annunciato anche che verrà avviato un controllo sulle spese nell’ultimo quinquennio.

Non sarà un lavoro facile, anche perché ancora oggi non ci sono tutti i documenti a disposizione della commissione, alcuni vanno ancora reperiti altri non si sa se saranno trovati. Ma intanto emergono altri dettagli sulla gestione della spesa da parte della Protezione civile, guidata all’epoca da Lerario, ed effettuata per far fronte all’emergenza sanitaria: ad esempio, nel 2020, durante la prima fase pandemica, la Puglia ha speso 17,2 milioni per acquistare dalla Cina mascherine, Dpi facciali filtranti monouso, materia prima per la produzione di Dpi e di macchinari e apparecchiature sanitarie. Una cifra importante.

Alla voce «Altro», invece, dalla lettura dei documenti presentati ieri da Lopane e Imperio, corrispondono le spese rendicontate e pagate nel 2020 per la somma complessiva di 5 milioni 351 mila euro relativa ai voli cargo del ponte aereo con la Cina per il trasporto di Dpi e apparecchiature sanitarie, alle spese di logistica su sedime aeroportuale e alla spesa di deposito presso aeroporto di Bari, alle spese per il servizio di logistica urgente, svolto nella prima fase dell’emergenza, di distribuzione Dpi a domicilio negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

Relativamente alle spese classificate alla voce «Assistenza medica», diversa da quella garantita dalle Asl, è stato spiegato che la Struttura ha provveduto all’acquisto e al noleggio di macchinari e delle apparecchiature per la diagnostica del Covid, per soddisfare le esigenze regionali urgenti delle strutture sanitarie, dei pronto soccorso e della rete dei laboratori pubblici per la diagnostica per un totale di 33,5 milioni.

Su richiesta del presidente Amati, entro lunedì prossimo le strutture regionali competenti dovranno consegnare copia dei preventivi degli affidamenti diretti per poterli paragonare. In commissione saranno ascoltati il prossimo 7 febbraio anche i collaudatori dell’ospedale Covid in Fiera del Levante: sotto la lente di ingrandimento ci sono, infatti, anche 8 affidamenti che riguardano la struttura, di cui 3 per integrazione procedura, 2 affidamenti per ordine di servizio, uno per lavori complementari.

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