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TONI Santagata se n’è andato all’improvviso a 85 anni lasciando il ricordo di una carriera singolare, sempre in bilico tra cabaret, canzone popolaresca, intrattenimento senza pretese intellettuali. Anche lui faceva parte della nutritissima rappresentanza pugliese protagonista della canzone e dello spettacolo: era nato nel 1935 a Sant’Agata di Puglia e il suo nome all’anagrafe era Antonio Morese. A darne la notizia la moglie Giovanna.

Gli esordi – Come tanti suoi colleghi e conterranei si era trasferito già negli anni ‘50 a Roma dove aveva cominciato ad esibirsi nei cabaret – è stato tra i primi a farlo in pugliese – e anche al leggendario Folkstudio.

La censura – I suoi titoli più famosi li ha scritti all’inizio della carriera, a cominciare da “Quant’è bello lu primm’ammore” (firmato insieme a Tata Giacobetti), canzone apparentemente innocua ma molto audace per l’epoca visto che parla di tradimenti e corna appese. Quando venne pubblicato nel 1964 “Quant’è bello lu primm’ammore” come retro del singolo “Miezz’a la piazza”, canzoni di Tony Santagata versi e musica, non depositate, all’epoca, “volutamente” alla Siae, ma pubblicate come D.R. (Diritti Riservati), il disco fu subito censurato dalla Rai. Altri successi come “La zita” e “Li strascinete”, quest’ultimo costruito sulla melodia di “When The Saints Go Marchin’In”, sono omaggi evidenti, con la chiave umoristica del cabarettista, al rapporto tra il popolo, il cibo e la fame. Un altro suo successo degli anni ‘70, “Lu maritiello”, racconta la storia di un marito col vizio del bere che cerca il perdono della moglie.

I varietà televisivi – La sua verve comica (è stato anche protagonista al Derby di Milano nei suoi anni d’oro) e il suo modo così peculiare di essere Folk gli aprirono le porte dei grandi varietà televisivi, “Canzonissima” compresa, senza contare il “Cantagiro”, il Festival di Sanremo, “Un disco per l’estate”. La sua apertura a temi ambientalisti lo porta a firmare la sigla di “A come Agricoltura”, storico rotocalco della Rai progenitore di «Linea Verde». La Rai gli affida il ruolo di Comandante nella trasmissione per ragazzi Il dirigibile, autore delle sigle e di altri 40 canzoni cantate puntata dopo puntata. Dopo due edizioni, Toni Santagata lascia il programma per le grandi tournée mondiali, ma Radio Rai gli affida Cabaret ovunque, di cui è autore e conduttore. Grazie al suo successo, la Rai promuove la trasmissione all’orario della domenica. A mezzogiorno. Cambia titolo, raddoppia il tempo e diventa Cabaret di mezzogiorno.

Show e concerti – Nel 1976 Santagata tiene al Madison Square Garden di New York, due concerti memorabili, che gli aprono le porte dei teatri più importanti di Stati Uniti e Canada. Continuano i suoi concerti in Italia e all’estero, tra cui Canada, Argentina e Russia. Tournée in Costa d’Avorio e prima esibizione in quel paese con il concerto per il Presidente della Repubblica. La Rai lo scrittura per un concerto dal vivo ai Giardini Naxos. Viene invitato al festival di Berlino. Nell’ottobre 1992 viene scritturato per un concerto in piazza San Giovanni a Roma, ripreso da Rai 1, cui partecipano 500.000 persone. La piazza era talmente gremita da dover installare due mega schermi anche sulla piazza adiacente. Nello stesso anno conduce per Rai 1 il programma Ciao Italia assieme a Sydney Rome. Nel 1994 prende parte al Festival di Sanremo come membro della Squadra Italia con Una vecchia canzone italiana.

L’opera e Padre Pio – Nel corso della sua carriera ha scritto sei opere musicali moderne. La più nota è Padre Pio Santo della speranza, eseguita in Vaticano presso l’Aula Paolo VI la sera della canonizzazione del Santo. La canzone finale, “Padre Pio ho bisogno di te”, è diventata la preghiera ufficiale dei fedeli del santo. È stato anche autore e conduttore di programmi radiofonici, tra cui «Radio Punk», nonché compositore di moderni melodrammi

La Nazionale Attori – È stato inoltre tra i fondatori della Nazionale Attori, della quale è stato a lungo capocannoniere. Toni Santagata per certi aspetti è stato un anticipatore di un filone della canzone umoristica dialettale negli anni in cui il Folk era più facilmente accostato alla militanza politica che all’intrattenimento vero e proprio: la sua popolarità in fondo se l’era guadagnata proprio scegliendo di apparire molto vicino ai protagonisti delle sue canzoni.

Durante il lockdown, lo scorso anno, tutti i giorni Toni Santagata ha intrattenuto amici e supporter con lunghissime dirette Facebook, in cui presentava i suoi brani e parlava della vita, spargendo sorrisi e buonumore. Nell’ottobre scorso Santagata era ricomparso in tv nel programma “Oggi è un altro giorno” per ricordare in lacrime la morte del figlio Francesco Saverio, scomparso nell’agosto 2020 a soli 50 anni.

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