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CENTINAIA di pugliesi e vacanzieri bloccati in casa o nelle strutture ricettive in attesa dell’esecuzione di un tampone o dell’esito. Il sistema di tracciamento in Puglia è in tilt, è completamente saltato e si sono allungati a dismisura i tempi di attesa per sottoporsi al test molecolare in caso di sospetta infezione Covid o solo per avere il risultato.

Anche negli ambulatori privati i reagenti sono terminati e prima del 5 gennaio è impossibile prenotare un appuntamento. Così, c’è ad esempio chi dal 15 dicembre è bloccato a Leverano. Si tratta di un lucano di 43 anni che per motivi di lavoro ha raggiunto il comune salentino, il 15 mattina un contatto stretto lo ha chiamato per informarlo di essere risultato positivo al test antigenico e di avere anche sintomi.

A quel punto, il 43enne si è sottoposto ad un tampone rapido e ha scoperto di essere stato contagiato, nonostante la copertura vaccinale. Ha provato a contattare le Asl di Potenza e di Lecce per capire se avesse potuto mettersi in auto e tornare nella sua residenza e fare lì l’isolamento ma gli è stato risposto di no. Da lì è iniziato una specie di calvario: dal 15, l’Asl soltanto il 20 dicembre ha mandato un operatore per il tampone molecolare di conferma, che è risultato positivo.

La pandemia, intanto, è esplosa anche in Puglia, le richieste sono aumentate e per il secondo tampone il 43enne ha dovuto attendere altri sette giorni, nonostante non avesse sintomi. Il 27 secondo giro di test e risultato «incerto», anche se sino a ieri sera ufficialmente ancora non era stato trasmesso al diretto interessato. Insomma, il 43enne ora dovrà attendere il 31 dicembre per il terzo tampone e chissà quando riuscirà ad avere l’esito. Natale e Capodanno trascorsi solo in isolamento a 400 chilometri da casa, nonostante le buone condizioni di salute e la doppia vaccinazione.

Ma si tratta solamente di un episodio, sono centinaia le persone in isolamento da giorni e giorni nell’incertezza di essere stati contagiati o meno: a Bari, ad esempio, una intera famiglia nel rione Madonnella è chiusa in casa dopo che uno dei componenti è risultato positivo.

Contattato il numero dell’Asl per poter prenotare un tampone per la figlia della coppia, una voce registrata ha dato come prima data utile il 15 gennaio. Proprio l’Asl di Bari ieri ha deciso di attivare un nuovo piano per potenziare i centri dove effettuare i tamponi e rafforzare così la capacità di fare test.

“In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e sulla base delle esigenze territoriali – spiega il direttore generale, Antonio Sanguedolce – il Dipartimento di prevenzione è al lavoro su due fronti: aumentare la capacità erogativa delle attuali 14 postazioni già attive incrementando giornate e orari di apertura e attivare un processo di potenziamento anche con nuove postazioni per assicurare più test molecolari possibili”.

A Bari il drive through di Japigia che eroga una media giornaliera di 1000 test molecolari da oggi sarà aperto anche di pomeriggio e aumenterà la capacità erogativa con un potenziamento del personale. A Triggiano sempre oggi entrerà in funzione nella sede del distretto una nuova postazione tamponi.

Attualmente sono operativi 14 punti tampone: due a Bari città, uno nel quartiere Japigia e l’altro all’Ospedale Di Venere. I restanti sono distribuiti in tutta la provincia nei comuni di: Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Corato, Gravina, Grumo Appula, Molfetta, Monopoli, Ruvo di Puglia, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle e Rutigliano. In media vengono eseguiti 60mila tamponi alla settimana.

Il piano prevede inoltre una estensione delle giornate di apertura delle postazioni tamponi di Acquaviva, Gravina, Monopoli, Ruvo, Santeramo, Rutigliano e un aumento delle fasce orarie delle postazioni di Altamura, Grumo Appula e Molfetta.

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