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Il progetto del «Nodo verde» di Bari è stato finanziato con 100 milioni

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La Puglia fa «asso pigliatutto». Con 21 progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica finanziati grazie ai fondi del Pnrr, per un totale di quasi 400 milioni di euro, «batte» tutte le altre Regioni, segue il Lazio con 14 (in tutta Italia sono 159). Dall’elenco emergono buone notizie per Bari, tra i progetti vincitori c’è anche l’attesa riorganizzazione del nodo ferroviario, un intervento che finalmente permetterà di ricucire dal punto di vista urbano il centro storico e i tre quartieri di Carrassi, San Pasquale e Madonnella. Solo questa grande opera da sola vale 100 milioni di euro ed è inserita tra gli otto «progetti pilota» ad alto rendimento a livello nazionale.

Sempre a Bari sarà finanziato il progetto «Made in San Pio» che prevede la demolizione degli orrendi edifici commerciali abbandonati, la riqualificazione energetica degli immobili e l’aumento della dotazione di alloggi sociali, grazie alla costruzione di nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica. «Fa una bella impressione – commenta il sindaco Decaro – leggere nero su bianco l’elenco delle opere che saranno finanziate. Il nodo verde che ricongiungerà due parti di città fino ad ora separate da un fascio di binari, che per vocazione dovrebbero unire due luoghi, e poi la riqualificazione di due quartieri popolari e periferici che meritano una nuova occasione, in linea anche con lo spirito dei fondi del Piano di ripresa e Resilienza.

Il Comune di Bari si sta attrezzando per avviare tutte le procedure utili a ricevere questi fondi e a mettere in campo le azioni per avviare i cantieri. Sappiamo – conclude – che non è finita qua e Bari può ben sperare di ricevere altri fondi su opere strategiche su cui abbiamo chiesto di intervenire, abbiamo già ottenuti 75 milioni per il progetto del parco costa sud e contiamo di trovare le risorse dedicate al parco del Castello che collegherà Bari vecchia al mare».

Nell’area metropolitana di Bari, poi, sono stati approvati tre progetti che coinvolgono 39 Comuni: «Abitare i borghi: luoghi dell’acqua e della cultura» per il recupero di 53 immobili dismessi e nuovi servizi per la comunità in aree degradate; «Nuova ecologia dell’abitare» per il recupero 12 alloggi comunali e 107 di Arca Puglia, la riqualificazione di un complesso scolastico e di un trullo; «GenerAzioni urbane» per il recupero di edifici dismessi (63 alloggi comunali e 675 di Arca Puglia), orti urbani e giardini di quartiere.

Sempre in provincia di Bari, ad Altamura, saranno finanziati tre progetti per la riqualificazione di piazze, il recupero edifici storici come l’ex palazzo dell’Acquedotto da adibire a Hub di formazione digitale, l’ex Monastero del soccorso da adibire a housing sociale e botteghe artigiane e l’ex Convento dei Cappuccini. Nella Bat, ad Andria i fondi consentiranno la realizzazione di un sistema edilizio a destinazione residenziale pubblico e di servizio in corrispondenza dell’area della nuova stazione ferroviaria di Andria Nord.

Il progetto di Trani prevede invece il recupero edilizio dell’ex Macello comunale, per realizzare alloggi e servizi co-housing, oltre alla valorizzazione della fascia costiera con un nuovo parco attrezzato e un percorso ciclopedonale. Nel Foggiano «Il mosaico di San Severo» riguarda la realizzazione di un percorso ciclopedonale green e la realizzazione di un contenitore sociale. Per Taranto è stato approvato il progetto «RInaTA Paolo VI. Rigenerare e Naturalizzare il quartiere Paolo VI», con il recupero e l’efficientamento energetico di 96 alloggi.

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