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L’ingresso del Poseidon

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Il ristorante Poseidon di Alessandro Carniola sventrato da una bomba per la seconda volta domenica notte, dopo l’attentato del 12 novembre 2019. L’esplosione che ha svegliato gli abitanti di vico Ciancarella nel centro storico di Foggia porta a quattro il numero degli attentati nel foggiano dall’inizio dell’anno. Carniola è anche proprietario della “New Coffeè 0861”, azienda di distribuzione di caffè che venerdì scorso era stata danneggiata dall’incendio di uno dei suoi furgone nel parcheggio dell’azienda.

La casualità è l’unica ipotesi da scartare, al momento. Ad essere danneggiata questa volta è stata solo la saracinesca del locale, mentre tre anni fa il locale fu letteralmente devastato dall’esplosione che provocò danni anche ad alcuni locali vicini, ai locali di alcune abitazioni della strada del centro storico e a una donna di 67 anni che si ferì lievemente a un occhio con una scheggia di vetro.

Il tentativo incessante dall’inizio dell’anno di alzare la tensione nel territorio è ormai fin troppo chiaro così come, a questo punto, i messaggi intimidatori che non trascurano obiettivi già colpiti in precedenza, chiaro segno di una forte “coerenza” nella riappropriazione delle zone e delle relative attività.

Solo qualche giorno fa il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Pellegrini, Coordinatore del comitato di indagine sulle mafie pugliesi, aveva sottolineato: «E’ fondamentale lavorare per istituire una sezione distaccata di Corte d’Appello e della DDA a Foggia e, a questo proposito, c’è all’esame della Commissione Giustizia del Senato un disegno di legge a mia prima firma. I cittadini foggiani non devono esser lasciati soli.

Non parliamo di un problema locale – aveva aggiunto – ma di una emergenza nazionale, come ha sottolineato tempo fa il Procuratore Nazionale Antimafia, Cafiero de Raho, per cui serve l’apporto di tutti». Parole che ieri sono state ulteriormente rafforzate dal senatore Vitali di Forza Italia: « Mentre da più parti si segnalano prese di posizione che invocano interventi straordinari nel foggiano, gli attentati continuano nella loro escalation e nella sfida alle Istituzioni – ha dichiarato – Ormai l’indignazione e le parole non bastano più – ha continuato il componente della Commissione Antimafia – chiediamo al Ministro dell’Interno iniziative adeguate, tempestive e straordinarie».

La battaglia ancora una volta si gioca su un solo fronte: la rete che la legalità può svolgere con i cittadini, come aveva confermato il procuratore Cafiero De Raho in occasione della conferenza stampa di presentazione della operazione “Omnia nostra” che all’inizio di dicembre aveva decapitato la batteria Romito-Lombardo-Ricucci. «Se i cittadini non danno una mano – aveva detto – se non denunciano, se non si sollevano contro la pressione mafiosa lo Stato impiegherà tempo a debellarla, mentre con l’aiuto di tutti, anche in pochi anni, le mafie potrebbero essere totalmente annientate».

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