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L’audizione in Commissione parlamentare antimafia

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Per la mafia foggiana la ‘ndrangheta è il punto di riferimento intellettuale e culturale. L’audizione del procuratore di Bari in Commissione antimafia

CATANZARO – «I foggiani non fanno accordi con altri se non per il traffico di stupefacenti, hanno rapporti con la ‘ndrangheta un po’ per il traffico di stupefacenti un po’ per ragioni culturali, cioè ritengono che la ‘ndrangheta sia il loro punto di riferimento intellettuale (non so come dire, lo so che è strano) e culturale, sentono il bisogno di avere questo punto di riferimento ma affari non ne fanno, se non nel traffico degli stupefacenti».

Parola del procuratore di Bari, Roberto Rossi, che nel corso della sua audizione in Commissione parlamentare antimafia ha fatto riferimento anche ai rapporti tra la mafia foggiana e la ‘ndrangheta e ad approfondimenti in corso per comprendere le ragioni di questa dipendenza culturale, per così dire, dai calabresi.

I profili di collegamento

Circa i profili di collegamento tra le mafie, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo aveva già parlato, sempre in Antimafia, di rapporti tra la criminalità foggiana e la ‘ndrangheta, in particolare le famiglie reggine, sostenendo che gli stessi processi di selezione delle leadership delle organizzazioni mafiose foggiane a un certo punto richiedono il placet, anche all’interno del sistema carcerario, dei vertici di ‘ndrangheta.

Circa i profili di collegamento tra le mafie, Melillo ha parlato di rapporti tra la criminalità foggiana e la ‘ndrangheta, in particolare le famiglie reggine. «Vi è una serie di indici innovativi – aveva detto Melillo – che dimostrano come gli stessi processi di selezione delle leadership delle organizzazioni mafiose foggiane a un certo punto richiedano il placet, anche all’interno del sistema carcerario, dei vertici delle famiglie di ‘ndrangheta reggine. Sono processi che hanno ovviamente radici profonde, come quelli che hanno segnato i rapporti tra criminalità pugliese e criminalità camorristica che, proprio perché lasciati sottovalutati e lasciati sviluppare senza adeguato contrasto, danno la misura della pericolosità estrema di questo fenomeno».

Per la mafia foggiana la ‘ndrangheta “riferimento intellettuale e culturale”

Ma Rossi entra nel dettaglio, parlando della ‘ndrangheta come “riferimento intellettuale e culturale”. La mafia foggiana, del resto, spiega Rossi, «nasce su una struttura di tipo familistica», e proprio in questo «assomiglia alla ‘ndrangheta». «Questo – osserva – pone un problema, perché chiunque abbia lavorato con la ‘ndrangheta sa che le mafie familistiche sono difficilmente permeabili perché c’è una solidità derivante dalla famiglia che difficilmente può essere rotta». Strutture analoghe, dunque, e leadership “culturale” della mafia calabrese.

«I capi clan, i mamma santissima, il più alto grado dei clan pugliesi, hanno sempre un padrino che è della ‘ndrangheta. Questo è significativo per tanti aspetti, sul quale stiamo lavorando per comprendere». Certo, «La mafia foggiana non raggiunge i livelli economici della ‘ndrangheta, ma ha una capacità economica estremamente forte, soprattutto nell’ambito degli investimenti che fa nell’agroalimentare che nel foggiano è notevole, nel turismo, nella zona per esempio del Gargano, di Vieste, eccetera, ma anche nella pescicultura», spiega sempre Rossi.

Il procuratore di Bari sottolinea che «I foggiani non fanno accordi con altri se non per il traffico di stupefacenti, hanno rapporti con la ‘ndrangheta un po’ per il traffico di stupefacenti un po’ per ragioni culturali». Insomma, le mafie fanno rete, ma la leadership della ‘ndrangheta è anche “culturale”.

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