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I tre presidenti Marsilio, Emiliano, Acquaroli e l’assessore molisano Pallante

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ENTRO il 2030 finalmente anche la dorsale adriatica centro-meridionale sarà collegata con il resto d’Italia e dell’Europa grazie ad una nuova linea ferroviaria veloce che raggiungerà pure i principali porti: quelli di Taranto, Bari, Brindisi, Termoli, Gioia Tauro, Ortona e Ancona. Un obiettivo raggiunto grazie ad un’alleanza politica trasversale tra quattro Regioni: Puglia, Molise, Abruzzo e Marche.

Il progetto è stato presentato ieri a Bari dai presidenti di Regione: «Siamo alla vigilia di decisioni molto importanti, epocali – ha spiegato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – perché l’Europa sta ridefinendo con i governi la rete dei corridoi della mobilità dalle quali la dorsale centro meridionale Adriatica è stata esclusa sino ad oggi con grave nocumento per le attività economiche e per i diritti dei cittadini a spostarsi.

La richiesta che le quattro Regioni hanno unitariamente presentato un anno fa a governo e a Europa ha rafforzato il negoziato e oggi è a un punto di svolta, ci attendiamo una risposta positiva per il prolungamento del corridoio che corre lungo la dorsale adriatica». Il via libera dall’Europa dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, dopodiché toccherà all’Esecutivo nazionale progettare e finanziare le opere.

Nell’ottobre del 2020 tra le quattro Regioni fu firmato un protocollo d’intesa per consolidare le intese in materia di trasporti e vie di comunicazione e ottenere dal governo italiano e dall’Europa il completamento del corridoio della dorsale centro meridionale Adriatica. «Si tratta – ha aggiunto Emiliano – di un accordo politico importantissimo per colmare un deficit di programmazione sulla linea adriatica da parte dell’unione europea.

E’ un gesto molto rilevante: stiamo lavorando sia con l’Unione europea che con il governo italiano per riconoscere la centralità delle città e delle regioni adriatiche anche nel rapporto con la linea tirrenica. Si tratta finalmente di dare a questi territori, con una identità culturale, economica e sociale molto ben definita, la connessione complessiva con tutta l’Italia e l’Europa. Un gesto politico tra regioni di orientamento politico diverso ma unitissime nella costruzione del futuro delle proprie comunità».

Il progetto prevede anche il miglioramento e potenziamento dell’autostrada A14 e una connessione intermodale e integrazione dei porti. «Il progetto rimette al centro la dorsale Adriatica – commenta Acquaroli – sia per quanto riguarda l’autostrada che la ferrovia e soprattutto restituisce alla piattaforma logistica delle merci dell’Adriatico un ruolo essenziale rispetto all’Italia e all’Europa intera. Parliamo di una visione complessiva, di una sfida che va raccolta dalle Regioni unite.

Viviamo un momento storico unico e irripetibile grazie alle risorse del Pnrr e della nuova programmazione europea e questa occasione va colta con decisione. Sono orgoglioso e fiero di partecipare ad una iniziativa in grado di risollevare un territorio accomunato dalla grande capacità attrattiva sia in termini di turismo, storia, cultura, artigianato, enogastronomia, paesaggi che per la sua qualità della vita».

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