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L'impianto dell'ex Ilva di Taranto

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TARANTO – “Non consenta che la città di Taranto, in un momento così critico per le sue sorti future, sia lasciata sola. Ora, più che mai, la città, i cittadini, i lavoratori e le loro famiglie avvertono il bisogno di sentire la vicinanza del loro presidente”. Lo scrive Fabio Greco, presidente di Aigi, associazione che rappresenta 100 imprese e 4000 lavoratori dell’indotto del siderurgico, in una lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui manifesta le preoccupazioni delle imprese che temono di perdere crediti per 130 milioni di euro in caso di messa in amministrazione straordinaria dell’ex Ilva. Una eventualità che “si tradurrebbe – sottolinea Greco – in una nuova voragine nei bilanci delle aziende dell’indotto; 130 milioni di euro che mancherebbero all’economia cittadina compromettendo tutti i settori vitali del territorio”.

Il presidente di Aigi ricorda che le imprese “hanno già subito gli effetti dell’amministrazione straordinaria 10 anni fa con la perdita di 150 milioni di euro e, questa volta, non riuscirebbero a sopravvivere”. Greco fa rilevare che il commissariamento “porterebbe a carico del bilancio dello Stato gli esorbitanti costi di cassa integrazione, nonché quelli, altrettanto rilevanti, conseguenti all’intervento del fondo di garanzia Inps per ripagare i crediti (retribuzioni e tfr) dei lavoratori delle aziende in default”.

Il presidente di Aigi auspica “la possibilità di un’audizione” con Mattarella e spiega che in questo momento per l’ex Ilva “la popolazione tarantina e tutte le forze del territorio sono più che mai coese: lunedì 29 rappresenterà la data storica di una grande iniziativa che unirà imprenditori e operai: tutte le organizzazioni sindacali insieme alle imprese dell’indotto, scenderanno in piazza a manifestare in difesa della produzione ecocompatibile e del lavoro per il territorio tarantino, nonché – conclude – per la sopravvivenza dello stabilimento siderurgico il cui futuro è fortemente a rischio”.

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