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CATANZARO – Un one man show con orchestra dal vivo. Uno spettacolo tutto nuovo quello che un Enrico Brignano in grande forma sta portando in giro con il titolo “Il Meglio d’Italia” e che il 17 agosto arriverà all’Arena Magna Grecia di Catanzaro Lido nell’ambito della rassegna “Fatti di Musica Radio Juke Box 2013” ideata da Ruggero Pegna. Accompagnato dall’Orchestra diretta dal maestro Federico Capranica, su un imponente allestimento su un palcoscenico di circa trenta metri interamente coperto, il popolarissimo attore comico presenterà un grande spettacolo che racconta l’Italia di oggi, ma solo nella sua parte migliore, spesso passata sotto traccia in questi periodi grigi. Il Bel Paese positivo, quello della gente che ancora trascorre le sere estive a chiacchierare e ridere, l’Italia creativa e generosa. Brigano è giocoliere della lingua in tutte le sue inflessioni localistiche e da questo siamo partiti per parlare dello spettacolo. 

Il tema della caricatura dei dialetti caratterizza molti momenti delle sue esibizioni, ha mai usato quello calabrese e ne è venuto fuori qualche personaggio divertente? 
«No, l’unica volta che ho provato a fare il calabrese, oltre al breve sketch dei dialetti d’Italia, è stato a New York durante una serata al Radio City Music Hall. Erano presenti molti americani di origine italiana e al solo sentire parlare in calabrese è partito un applauso scrosciante… Erano tutti figli di emigranti che nei primi anni del secolo scorso erano partiti dal Sud Italia (Calabria e Sicilia soprattutto) per cercare fortuna in America. La mia imiatazione del dialetto calabrese li ha immediatamente riportati alla lingua che a casa loro hanno sentito parlare dai loro nonni… è stata una bella emozione anche per me» 
Quindi nessun aneddoto specifico sulla Calabria. 
«No, ma ho il piacere di tornare ogni volta in una terra splendida spesso vessata da maldicenze» 
E questo è il peggio dell’Italia. Qual è invece il meglio? 
«Definire “il meglio” di qualsiasi cosa è sempre difficile, pensi se la “cosa” che si prende in considerazione è l’Italia… Sarebbe molto più facile parlare del meno peggio, del così così, del quasi schifo, ma che sfida sarebbe? Parlerò della nostra storia e del nostro patrimonio artistico, della musica e della letteratura, della cucina e della moda, passando per lo sport e per l’attualità, proverò a far capire perché essere Italiani è ancora motivo di vanto a gli occhi di tutto il mondo». 
Un one man show, ma non proprio in solitaria. Ci parli dell’orchestra. 
«Mi accompagnerà un’orchestra di dieci elementi diretta dal maestro Federico Capranica che ha anche realizzato le musiche delle nuove canzoni dello show». 
A 47 anni ha una biografia di tutto rispetto: teatro, ma anche tanta televisione e cinema. Un artista curioso e sempre alla ricerca. C’è qualcosa che ancora non ha fatto e che vorrebbe fare? 
«Il teatro è la mia passione più grande, quindi mi riesce difficile pensare che ci sia qualcosa che ancora non ho fatto. Ma ogni nuovo spettacolo è come un nuovo figlio. In più nel 2014 realizzerò un mio grande sogno: portare la commedia musicale Rugantino a New York dopo 50 anni. Il primo debutto americano risale al 1964 e per me è un onore far nuovamente conoscere agli americani questa grande storia italiana. Sono una persona fortunata che cerca di far diventare realtà i sogni con l’impegno e il lavoro… quindi cerco di desiderare poche cose alla volta!» 
A proposito di Italia migliore. Se lei fosse un politico, avrebbe qualche idea per uscire dalla crisi? 
«Mi piacerebbe molto avere delle idee ma io so fare solo il mio mestiere…forse basterebbe che ognuno facesse il proprio mestiere o almeno ci provasse…» 
Enrico Brignano, nel suo, ci riesce di sicuro. Se ne volete la prova, basta prenotare un posto all’Arena di Catanzaro Lido.
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