X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Roma, 11 apr. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato come da attese i tassi di interesse ufficiali per l’area euro, ma ha contestualmente lanciato un nuovo esplicito segnale sul suo orientamento a operare un taglio a breve termine. Se l’inflazione continuerà a convergere stabilmente verso l’obiettivo del 2% “sarebbe opportuno (appropriato, in inglese) ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”, recita il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo.

Una formula interpretabile come una conferma dei propositi di un taglio a giugno. La conferenza stampa esplicativa della presidente, Christine Lagarde, ha offerto pochi spunti supplementari, più che altro in chiave restrittiva.

Sui tassi “non ci stiamo impegnando preventivamente su un percorso specifico”, ha puntualizzato. Elemento che da un lato fa presagire che l’istituzione si muoverà a piccoli passi e con cautela. Il taglio di giugno, se alla fine verrà deciso, con ogni probabilità sarà di 25 punti base. Dall’altro fa capire che le mosse successive sono tutte da stabilire.

Anche perché la Bce si trova nella scomoda posizione di procedere a questo ammorbidimento mentre la Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti, sembra invece sempre più orientata a rinviare misure analoghe. A marzo, infatti, mentre l’inflazione nell’area euro si è ulteriormente attenuata al 2,4%, negli Stati Uniti è risalita a sorpresa al 3,5%.

E pur confermando che la Bce assume le sue decisioni sulla base dei dati che concernono l’area euro, Lagarde ha fatto ricorso ad alcune sfumature: “ho detto in passato che siamo legati ai dati e non alla Fed, ma ovviamente qualunque cosa accada negli Usa ci interessa e se ne terrà conto nelle previsioni che aggiorneremo a giugno – ha avvertito -. Gli Stati Uniti sono un mercato molto grande e un polo finanziario globale, tutto questo si incorpora nelle nostre stime”.

E’ vero che nel Consiglio c’è anche chi vorrebbe un atteggiamento più audace verso l’allentamento del freno monetario, ma a sentire Lagarde si tratta di una minoranza esigua: alla riunione di oggi “alcuni, pochi, governatori si sentivano abbastanza fiduciosi” da procedere con un primo taglio dei tassi, ma poi “si sono allineati con una ampia maggioranza di esponenti, che vogliono vedere ulteriori elementi” prima di procedere. Le Borse Ue hanno chiudo in calo, l’euro è brevemente sceso sotto 1,07 dollari, sui minimi da quasi due mesi, ma poi è in parte risalito e in serata si scambia a 1,0730.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi al 4,50%, il tasso sulle operazioni marginali al 4,75% e quello sui depositi delle banche commerciali presso la stessa Bce al 4%. La prossima riunione operativa si svolgerà il 6 giugno e, contestualmente, la Bce aggiornerà le sue previsioni su economia e inflazione. (di Roberto Vozzi). (fonte immagine: European Central Bank 2024).

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE