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MATERA – Un tuffo nel ricordo, in un glorioso passato e in un presente fatto di tanta dolcezza, la drogheria Latorre, nel cuore del centro storico della città dei Sassi, festeggia cent’anni.

Via del Corso 42, un luogo storico per Matera, un punto di riferimento per i materani e anche per i turisti, è lì dove si aprono agli occhi dei passanti le prelibate vetrine della drogheria Latorre, da ben cento anni, tramandandosi di padre in figlio nelle generazioni.

Dai prodotti di drogheria tradizionale a qualche prodotto locale, e soprattutto, per i più golosi, ogni specialità del mondo della cioccolateria. Non è raro, infatti, trovare fuori dal negozio e ovviamente anche all’interno, bambini con gli occhi luccicanti e un fortissimo languorio per tutte le prelibatezze che vedono e che, supplicando i genitori, chiedono di soddisfare, un’acquolina che colpisce anche gli adulti stessi, che pur fingendosi disinteressati, non riescono a non cedere alla tentazione dei dolciumi.

La preparazione e l’attenzione alla qualità che contraddistingue la famiglia Latorre, in questo ambito, è stata ed è impeccabile; a parlarne a “Il Quotidiano” è stato il proprietario Pasquale Latorre.

Come nasce la drogheria Latorre? 

«L’attività fu rilevata da mio nonno di cui porto lo stesso nome, Pasquale Latorre, nel 1915 e si trattava di un grande bazar in cui si vendeva di tutto. Dai prodotti dolciari, a prodotti per la cosmesi e farmacopea, ma anche il carburante o pneumatici. Mio nonno, oltretutto, negli anni ’40 faceva anche la torrefazione del caffè e riusciva a vendere persino un quintale di caffè al giorno. In seguito i suoi tre figli, Carlo, Giovanni e mio padre Francesco, lo hanno affiancato fino agli anni ’50 finché poi ognuno di loro ha sviluppato un’attività diversa in base ai prodotti che si vendevano nella drogheria. Quindi si sono dovute fare delle scelte perché c’erano delle licenze che non esistevano più o che erano incompatibili tra loro e mio padre si è orientato maggiormente sul mondo alimentare, in particolare sul dolciario. Nel 1992 sono subentrato io e ho fatto una nuova ristrutturazione che ha dato al locale l’aspetto attuale».

Nel periodo di crisi, la sua attività è riuscita a resistere. In che modo?

«Anche la drogheria Latorre ha avuto il suo momento di crisi, come tutti in Italia. Da un annetto però la situazione è migliorata e anche le aziende hanno ampliato i loro prodotti e stanno di nuovo puntando sul marketing. Per esempio i prodotti di questo Natale hanno un packaging migliore rispetto a quello degli scorsi anni».

Qual è la clientela tipo della sua negozio?

«Ci sono tanti clienti materani che vengono da anni, da quando abitavano nei Sassi ad oggi che spesso si sono trasferiti in periferia; ovviamente si è instaurata una certa amicizia, ma anche le nuove generazioni sono interessate ai nostri prodotti. Poi ci sono i turisti, soprattutto quelli provenienti dall’estero, che sono affascinati dalla drogheria anche perché nell’ultimo anno abbiamo ampliato l’offerta dei prodotti lucani».

Un’esclusiva assoluta, che in pochi conoscono. Lei è uno dei “magnifici cento” della famosissima ditta di produzione dolciaria. In che rapporti è con la Lindt e in cosa consiste questo rapporto tutto “speciale”?

«La drogheria Latorre è tra i cento clienti Lindt in Italia che viene consultata dall’azienda per i nuovi prodotti o per le scelte di marketing; in Basilicata io sono l’unico ad avere questo contatto. La Lindt sapendo del centenario mi ha proposto di fare un evento e direttamente da Expo è arrivato il maitre choccolatier per creare al momento dei cioccolatini, i più conosciuti al mondo (se ne producono trenta miliardi di pezzi l’anno in tutto il mondo): il Lindor al latte. In pochi sanno che il Lindor è prodotto in Italia nonostante sia fabbricato dalla Lindt che ha sede in Svizzera».

Non resta che rinnovare gli auguri all’attività, per questo straordinario traguardo, e augurare altri cento di questi anni, tra dolciumi e varie prelibatezze.

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