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NAPOLI. Strano che gli azzurri a partire dalla gara disputata a novembre, contro la Lazio, giorno in cui fu inaugurata la statua dedicata al “Pibe de oro”, ha incontrato difficoltà di ogni genere a vincere le partite giocate in casa, generando tanta amarezza nei tifosi, che pur garantendo presenze corpose ( quasi sempre sold out da quando la capienza degli stadi è stata portata al top) non ha gioito al punto da poter essere capo classifica ( sconfitte con Atalanta, Empoli, Spezia, Milan, Fiorentina, pari con Verona, Roma e Inter).

Popolo, quello partenopeo, che della scaramanzia ne fa un rito, e che porta un po’ tutti a cercare di e si annida il malocchio: giusto valutare anche le questioni tecniche, soprattutto infortuni, e tattiche, qualche errore dalla panchina attribuibile a Spalletti, ma dare uno sguardo anche a quel pizzico di malasorte non è opera priva di raziocinio. Forse il “10” più famoso e prodigo per il Napoli sarà, dall’aldilà, triste a non poter indirizzare il proprio sguardo, anche se attraverso una scultura in bronzo, verso coloro che lottano per un traguardo che, grazie a lui, è stato appannaggio dei napoletani, anche se in un passato sempre più lontano dalla memoria. E, forse, diventerebbe uno stimolo per i calciatori, molti dei quali lo hanno ammirato solo attraverso i video, che un certi frangenti, vedasi le ultime partite al “Maradona”, hanno letteralmente “passeggiato”.

Ma come ottemperare a questa possibilità? Posizionare quella statua oppure altro simbolo, sul cosiddetto campo per destinazione, al di là della pista di atletica, e non trasmettere sui tabelloni luminosi, solo nel pre-partita, il riscaldamento dell’argentino, diventato un mantra con il sottofondo di “Live is life”. Vivere è vita, e Maradona ha significato rinascita di un intera città, per cui la sua presenza deve essere costante, significativa, entusiasmante, come erano le sue giocate, quindi per sfatare questo alone di sfortuna deve “presenziare” all’interno dello stadio, visibile in ogni istante del match. Speriamo che questa iniziativa trovi proseliti: non chiediamo l’impossibile!

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