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Nove provvedimenti di custodia cautelare in carcere e uno ai domiciliari sono stati eseguiti dai carabinieri a Gioia Tauro su disposizione del gip del tribunale di Palmi. I dieci indagati, a vario titolo, dovranno rispondere di furto aggravato, spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi.
Tra gli arrestati nell’operazione, denominata «Doppia sponda», figura anche una persona già ritenuta responsabile del tentato omicidio del cittadino ghanese, avvenuto nel gennaio del 2010 a Rosarno durante le rivolta degli extracomunitari. In questa circostanza, il giovane con l’autovettura aveva investito un manifestante. E da questo tentativo di omicidio durante la rivolta degli immigrati africani del gennaio 2010 hanno preso il via le indagini che hanno portato all’inchiesta della Procura della Repubblica di Palmi.
Tra le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le ordinanze di custodia cautelare infatti, c’è Giuseppe Ceravolo, accusato di essere a capo del gruppo criminale, già arrestato con l’accusa di avere investito volontariamente l’immigrato durante la rivolta e da allora ancora detenuto.
Seguendo i movimenti di Ceravolo, i carabinieri sono riusciti ad individuare il gruppo di persone contro le quali sono stati poi emessi i provvedimenti restrittivi, «composto – ha detto il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo – da giovani dalla grande capacità delinquenziali e di elevato spessore criminale. Grazie alle indagini dei carabinieri è stato tolto di mezzo un pericolosissimo gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti, a reati contro il patrimonio comprese le rapine e contro le persone. Un gruppo che aveva anche una consistente disponibilità di armi».
Le persone arrestate dai Carabinieri nel corso dell’operazione «Doppia sponda» sono Raffaele Ceravolo, 31 anni, di Rosarno; Romana Rappezzo (78) di Rosarno; Antonio Lemma (25) di Rosarno; Rocco D’Agostino (29) di Rosarno; Angelo D’Agostino (29) di Rosarno; Diego Falleti (21) di Rosarno; Ginacarlo Callà (26) di san Pietro di carità; Franco Simone Bevilacqua (30) di Catanzaro; Massimo Berligeri (33) di Catanzaro. I servizi investigativi dei Carabinieri hanno consentito di accertare la presenza di una fiorente attività di spaccio di cocaina e eroina e che l’organizzazione disponeva anche di armi da fuoco. Una persona si è sottratta all’arresto ed è tuttora ricercata dalle forze dell’ordine.

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