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NEL 2014 sono stati oltre novemila, con un aumento di circa il 10 per cento rispetto all’anno precedente, i turisti e gli appassionati che a Matera hanno visitato gli ipogei di piazza Vittorio Veneto. Gli ambienti raccolgono il più grande sistema idrico cittadino di raccolta delle acque piovane caratterizzato dal «Palombaro», il serbatoio naturale scavato nella roccia e coibentato con malte naturali, lungo 50 metri e profondo 16.
Lo ha reso noto ieri il presidente dell’associazione guide turistiche autorizzate (Gta), Giovanni Ricciardi.
L’accresciuta presenza di visitatori ha coinciso con l’arrivo per la prima volta di turisti da Cina e Corea e da Paesi del Sud America come Argentina, Messico e Cile che hanno una costituito una parte del 20 per cento di visitatori stranieri degli ipogei.
Il restante 80 per cento è stato costituito da italiani, composto da famiglie, comitive e studiosi dall’architettura sotterranea.
«La conoscenza degli ipogei – ha detto Ricciardi – è legata a un formidabile tam tam, oltre che dai diversi sistemi di comunicazione, tra quanti hanno letto, apprezzato e conosciuto il sistema di raccolta delle acque della Città dei Sassi e dell’habitat rupestre che hanno portato nel 1993 all’inserimento nella lista internazionale dell’Unesco.
Tutto questo ha contribuito a promuovere anche la candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019.
Da parte nostra – ha aggiunto – c’è l’impegno a continuare su questa strada potenziando, se possibile, l’offerta dei luoghi ipogei da visitare.
E’ importante, inoltre, che la città come ci hanno segnalato i visitatori rafforzi la rete di infrastrutture viarie e di comunicazione per migliorare l’offerta turistica».
Il sindaco, Salvatore Adduce, ha annunciato che a breve saranno consegnati alle guide turistiche anche gli ipogei che contengono la piattaforma tecnologica di «Matera città narrata», in modo da renderla immediatamente visitabile in attesa di espletare una procedura di evidenza pubblica.
L’attenzione che riscuote l’antica cisterna di Matera, nel ventre della sua piazza principale, sta in particolare nella suggestione della visita in questo luogo nascosto ai più ma dal quale Matera per anni ha ottenuto le scorte d’acqua per vivere.
Proprio il sistema di raccolta delle acque è un altro dei temi su cui si vuole puntare per completare l’offerta turistica della città dei Sassi.
Il risultato illustrato dall’associazione guide turistiche autorizzate la dice lunga sul potenziale attrattivo che si può affidare a questo sito del tutto particolare.

 

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