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MATERA – Lo scrittore John Fante sosteneva: “L’uomo di ingegno si riserva alcune prerogative, ad esempio la scelta dei propri interlocutori”. Aveva ragione. E lo confermano i dati dell’attività di Basilicata Innovazione, progetto  che fino al novembre di quest’anno, ha consentito il contatto con  845 imprese, realizzato 563 interventi di innovazione, e coinvolto infine  426 aziende. Nessun rischio di cifre gonfiate, le prove ci sono e coincidono con progetti innovativi in tutti i sensi e in settori che vanno dall’agroalimentare all’edilizia fino alla ricerca. 

A credere in questo progetto (finanziato dalla Regione con 3 milioni annui per un periodo di sei anni, ndr.) è stata la Provincia di Matera che ha sottoscritto ieri un protocollo d’intesa con il Consorzio Area Science Park,  che gestisce il progetto con la Regione Basilicata.

Alla conferenza stampa che si è svolta ieri nella sede della Provincia erano presenti anche sindaci e rappresentanti di alcuni  comuni della provincia (Salandra, Valsinni, Grottole, Pomarico, Tricarico e Miglionico) a conferma dell’attenzione delle aree limitrofe, maggiormente interessate allo sviluppo delle giovani menti. Il ruolo della creatività dei più giovani è stato sottolineato anche dal presidente della Provincia, Franco Stella. 

L’importante elemento del confronto sul territorio è  stato, poi, al centro dell’intervento dell’assessore provinciale Gianni Rondinone. Il vice presidente Angelo Garbellano, infine, ha evidenziato l’interlocuzione virtuosa che si è instaurata con Basilicata Innovazione.

Dall’idea all’impresa, il passo non è così breve e la crisi economica non aiuta, in  barba al proverbio che vuole che la necessità aguzzi l’ingegno. Spiega Andrea Trevisi, direttore di Basilicata innovazione: «Oggi potremo avviare collaborazioni con molte aree della provincia. Il nostro metodo prevede che si vada “a casa”  degli imprenditori per comprendere, respirare il lavoro che viene fatto e solo così possiamo portare avanti, in compartecipazione dei progetti che oggi ci premiano. Pochi anni dopo l’avvio della nostra attività, ci sono già aziende che hanno realizzato ciò che hanno progettato con noi, con ritorni economici significativi che si muovono su nuovi mercati con notevole riduzione dei costi. L’innovazione per noi, rappresenta tutto: dai materiali, all’aumento della shelf-life, fino ai nuovi paradigmi dell’artigianato attraverso le nuove tecnologie».

a.ciervo@luedi.it

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