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POTENZA – Diversi anni dopo che cosa resta del Psm? L’idea ancora c’è, ma la città metropolitana sembra lontana.
Nella cornice generale si innestano condizioni locali particolari. Potenza, per esempio, città centrale del piano strutturale metropolitano, ha da qualche mese una nuova amministrazione.
È l’assessore all’Urbanistica, Rosanna Argento, a spiegare lo stato dell’arte del percorso di area vasta, osservato dalla prospettiva del capoluogo.
«Al momento, dal punto di vista della pianificazione, l’emergenza di Potenza è un’altra. Il nostro regolamento urbanistico è parzialmente decaduto». Sono infatti ormai trascorsi cinque anni dall’approvazione dello strumento urbanistico, tempo limite della durata di alcuni vincoli contenuti nelle previsioni del RU, come per esempio quello degli espropri.
Cinque anni dopo bisogna reiterare il vincolo, tornare a verificare le previsioni di perequazione, mettere mano alla programmazione.
«È vero, la legge sulla materia è nuova, ancora c’è molto spazio alle interpretazioni – continua Argento – Probabilmente dovremo fare un piano operativo che ci permetterà di ricomprendere tutti i piani presentati o in corso di redazione». Come, per esempio, gli interventi legati ai Pisus (piani integrati per lo sviluppo urbano sostenibile).
«Questa è una necessità a cui rispondere con tempistica stretta, senza andare in variante al regolamento urbanistico», una procedura che, invece, richiede un iter molto lungo.
C’è poi una seconda operazione che Potenza dovrà fare sulla programmazione urbanistica: alcuni interventi previsti sono bloccati da varie criticità (normative, burocratiche, di progetto); in questo caso sarà necessario intervenire sul regolamento urbanistico con una variante. Il tempo necessario per questa procedura è decisamente più lungo. In questo percorso si dovranno implementare le azioni legate agli interventi di rigenerazione urbana, alla messa in rete dei collegamenti, alla costruzione dei percorsi verdi.
«Questo non vuol dire che il Psm non ci sia nei nostri piani, solo che al momento non è la priorità, non a livello formale. Sicuramente si presenteranno presto esigenze di programmazione comprensoriale, con alcuni Comuni dell’hinterland, soprattutto se pensiamo alla programmazione legata ai fondi europei o a servizi come rifiuti e trasporti. Probabilmente sarà necessario andare avanti con accordi di parternariato, almeno finchè la cornice “metropolitana” non sarà definita».
L’amministrazione, dice, si è posta un obiettivo di «concretezza».
Per questo, aggiunge Argento, «abbiamo pensato di porci obiettivi immediati da realizzare subito e poi un programma di pianificazione urbana e territoriale da elaborare man mano che l’azione amministrazione va avanti. Anche perché i tempi della programmazione sono molti lunghi, c’è bisogno di concertazione e partecipazione, con tempi giusti».

 

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