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NON so se nel momento in cui Agatino Mancusi (in foto) ha nuovamente preso la parola per diffondere il suo verbo su tematiche ambientali, il consiglio regionale si sia prodotto in una ola. Considerando la sua performance del 4 ottobre sul caso Fenice, mi sentirei di escluderlo. segue alle pagine 8 e 9 Inquinamento Jesce e Gravina, Mancusi replica: «Pellecchia vuole farsi solo pubblicità, facesse lui se sa fare meglio» Non mi definirei un freudiano, ma sono convinto che il padre della psicanalisi sui lapsus avesse ragione. Come definire altrimenti l’errore di Mancusi, che nel corso della estenuante relazione sull’inceneritore Fenice – estenuate per coloro che hanno provato a seguirne il filo – parla di proscrizioni anziché parlare di prescrizioni?
In quel momento, perfino il serafico e imperturbabile Vito De Filippo ha storto la bocca.
Le proscrizioni di Mancusi e le prescrizioni degli uffici che fungono da “suggeritori”, parlando dalla buca in cui è sprofondata la credibilità di enti e dipartimenti che avrebbero dovuto tutelare le nostre valli, i nostri fiumi, la nostra terra.
Ho letto la relazione dell’assessore, in particolare la parte riservata al Pertusillo, e vorrei dirgli che sui depuratori sarebbe il caso di passare dalla politica degli annunci ai fatti concreti. Da oltre un anno Mancusi annuncia ciclicamente un’entrata in funzione che viene puntualmente rinviata.
E’ davvero difficile credere che la valle dell’Agip sia quell’eden che l’assessore descrive, visto che da anni nulla si è fatto di concreto per mitigare l’impatto che gli scarichi civili, industriali e agricoli hanno sul fiume e quindi sulla diga. Problematica, quest’ultima, ottimamente sottolineata nel 2006 dalla Metapontum Agrobios. Difficile anche poter credere che l’industria petrolifera non abbia un qualche impatto sulla risorsa idrica, in un’area dove si contano la bellezza di 17 siti da bonificare, classificati tali ai sensi del D.M. 471/99. Di questi ben 5 si trovano a Viggiano e 3 a Grumento Nova. Sia chiaro, parliamo di inquinamento da metalli pesanti, idrocarburi leggeri e pesanti, Benzene, Etilbenzene, Toluene, Xileni, Ipa e PCB. Insomma, un bel cocktail di veleni tossico-nocivi e cancerogeni.
L’assessore afferma che le acque della diga del Pertusillo sono sempre rimaste nella categoria A2. Senza scomodare le analisi fatte dai Radicali nel 2010 e quelle dell’Epha del 2011, gioverà ricordare a Mancusi e al Dip. Ambiente regionale e provinciale che in un documento della Regione Basilicata del 2004, denominato “Definizione dello stato conoscitivo dei corpi idrici per la redazione del piano regionale di tutela delle acque”, è possibile leggere che “a partire dal 2001” c’è un diffuso scadimento della qualità delle acque di invaso che passano tutte dalla categoria A2 alla categoria A3.
La verità, caro assessore, bisogna dirla tutta, per quanto essa possa essere sgradevole. Solo così potrete riguadagnare un minimo di credibilità.

Maurizio Bolognetti

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