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REGGIO CALABRIA – Oltre 5.000 ricci di mare sono stati sequestrati e rimessi in mare dai militari della Guardia Costiera di Reggio Calabria e Villa San Giovanni congiuntamente al personale della Polizia Ferroviaria di Villa San Giovanni. Nello specifico, personale della Polfer ha notato una macchina sospetta con due persone all’interno nel piazzale di imbarco delle Ferrovie dello Stato. Verificato che all’interno vi erano attrezzature da pesca è stato richiesto l’intervento del personale della Guardia Costiera.  

Nell’autoveicolo sono stati rinvenuti 14 retini ricolmi di ricci di mare oltre ad attrezzatura utilizzata di norma per le immersioni subacquee. I soggetti sono stati pertanto invitati per essere identificati presso la sede della Guardia Costiera di Villa San Giovanni, dove i militari congiuntamente hanno proceduto alla verbalizzazione ed al sequestro di tutta l’attrezzatura e del pescato. Gli stessi pescatori, di origine palermitana, hanno ammesso di essersi immersi nella notte nei pressi di Vibo Marina, per poi successivamente trasportare il tutto nel fiorente mercato palermitano. La pesca del riccio di mare, oggetto di specifica normativa, è vietata nei mesi di maggio e giugno, in quanto mesi duranti i quali avviene la loro riproduzione e pertanto il blitz effettuato ha permesso di evitare che un ingente quantitativo di ricci venisse tolto dal loro habitat naturale. A carico dei due pescatori di frodo M.G., 32 anni, di Bagheria e S.A., 22 anni, di Palermo, è stato redatto un verbale amministrativo di contestazione che prevede una sanzione da 2.000 a 12.000 euro ed il sequestro amministrativo di tutta l’attrezzatura utilizzata dagli stessi subacquei. Dopo una attenta visita effettuata dal medico veterinario dell’ASP 5 di Reggio Calabria, gli esemplari di riccio di mare per un totale di 5.000 (per un peso stimato di circa 4 quintali), ancora vivi sono stati rigettati in mare e restituiti al loro ambiente naturale. 

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