X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

ROMA (ITALPRESS) – “Il futuro degli stadi in Italia”. Un argomento, almeno per il presente, scottante per il nostro calcio visto il gap che si paga rispetto ad altre realtà europee. Di questo si è discusso durante il convegno che si è svolto a Roma, presso il Salone d’Onore del Coni. Un modo per porre l’accento sulla situazione degli impianti nel Paese, la cui fotografia, al momento, è abbastanza impietosa. “Il mondo del calcio dimostra quanto sia lontano il nostro movimento rispetto ad altri campionati top in Europa – ha spiegato il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina -. La fotografia dei nostri stadi è impietosa: negli ultimi 15 anni sono stati realizzati 187 nuovi stadi, ben 29 in Polonia e Turchia con un investimento di 1,27 miliardi di euro; nello stesso periodo in Italia abbiamo inaugurato appena 5 nuovi stadi, solo l’1% degli investimenti totali prodotti in Europa. Questo ci fa capire quanto noi siamo lontani anni luce dal processo di evoluzione e di crescita di un asset fondamentale per migliorare l’opportunità di ricavi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che ha posto l’accento sulla necessità di fare e sulla voglia delle istituzioni di “prendersi delle responsabilità, ma ci deve essere la forza della volontà, una parola decisiva. E’ finito il tempo delle scuse e degli alibi, adesso c’è un Governo che vuole prendersi questa responsabilità aiutando i club e il territorio a uscire dalle difficoltà”. ha chiarito. Tra i presenti anche Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A: “Noi chiediamo aiuto ai comuni e un aiuto ai progetti e questo va realizzato costituendo una cabina di regia permanente con il Ministero della Cultura, delle Infrastrutture, dell’Ambiente. La serie A sta provando a costituire un patrimonio informativo e noi ci offriamo come strumento per creare collegamento tra le società; ora è il momento di mettersi a lavorare per cambiare gli stadi in Italia perchè se non lo facciamo ora non so quanto tempo dovremo ancora aspettare”, le sue parole. Una questione, quella relativa al futuro degli stadi, fondamentale anche per gli incassi, come sottolineato dall’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.
“Il vero tema è quello degli incassi che si possono ottenere con un impianto idoneo. Il Milan, in una sola gara, si è assicurato l’introito di una squadra di media classifica in un anno: questo dà la misura dell’importanza dello stadio – spioega De Siervo -. Siamo in un contesto che sembra poter evolvere, da questo punto di vista la Lega ha cercato di svolgere un lavoro compilativo che permettesse a tutti di avere uno strumento. Dobbiamo compiere lo sforzo di riuscire a pensare allo stadio del futuro, che sia funzionale per 20 anni”, le sue parole a testimoniare l’impegno della Lega Serie A sul futuro degli stadi italiani. Linea condivisa con Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, che ha chiarito come l’obiettivo primario dovrà essere quello di “snellire e velocizzare gli aspetti burocratici perchè in questo momento le risorse non sono essenziali come prima, grazie al Pnrr. Io credo che quel tavolo di lavoro sia essenziale per raggiungere l’obiettivo comune. La valorizzazione degli stadi può diventare un metodo di coinvolgimento delle nuove generazioni, ritengo che questi possano essere un punto di incontro da vivere non solo la domenica, ma in tutta la settimana”.
– Foto Spf/Italpress –
(ITALPRESS).

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE