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Un'esibizione de La Fura Dels Baus

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La compagnia catalana è dal 12 settembre sul Pollino per un laboratorio artistico con diversi giovani italiani (molti dei quali lucani) che si concluderà domenica 25 settembre con “Terrista” (ore 21, ingresso libero)

Una struttura nel cuore della Val Sarmento, mai utilizzata dopo la sua realizzazione e, da qualche anno, “rinata” letteralmente grazie al progetto regionale ‘Visioni Urbane’ e al Centro Mediterraneo delle Arti di Ulderico Pesce, che la gestisce: è il ‘Banxhurna’, il centro della creatività di San Paolo Albanese, il comune più piccolo della Basilicata. Questa struttura sta ospitando il primo step di un complesso progetto verso Matera 2019, capitale europea della cultura: “Arbëreshë move on Pollino”. Il progetto spettacolo è a cura de La Fura dels Baus, la celebre compagnia teatrale nata nel 1979 di Barcellona, il Centro Mediterraneo delle Arti e MD Spettacoli di Mauro Diazzi. 

Dal 12 settembre (e per due settimane) La Fura dels Baus sta portando avanti un laboratorio artistico con diversi giovani italiani (molti dei quali lucani), che culminerà in uno spettacolo domenica 25 settembre, alle ore 21, dal titolo ‘Terrista’ (ingresso libero). Il titolo è un evidente gioco di assonanza con il termine “terrorista”, atto a sottolineare la volontà ostinata e disperata espressa dagli uomini nel cercare un luogo dove vivere. La Fura Dels Baus incentra la sua attenzione su questa ricerca di terra che nei millenni si riproduce con gli stessi meccanismi: gente che fugge perché minacciata, gente che parte per cercare il lavoro, gente che arriva e realizza la propria vita, gente che vaga continuamente verso nuove terre senza trovare mai un approdo. 

Le tappe del lavoro scenico sono articolate in tre viaggi: quello del Settecento, quando i monaci bizantini arrivarono sulle coste dell’Italia perché perseguitati e costruirono centri nevralgici sparsi sul territorio nazionale. Un particolare riferimento all’interno della messa in scena è riservato agli insediamenti di Matera e delle pendici del Pollino. 

Il secondo viaggio è quello del 1400 quando la celebre figura storica di Scanderbeg portò in Italia popoli in fuga dalla Grecia e dall’Albania oppressi dai musulmani. 

Il terzo viaggio, infine, è quello attuale, compiuto da popoli che continuano a scappare, giovani che emigrano per lavoro dai piccoli centri alle città, uomini in fuga dalle guerre, popoli alla ricerca di un nuovo futuro. Per questo è stato previsto l’inserimento di profughi di vari centri di accoglienza all’interno del progetto. 

La fruizione dello spettacolo non sarà ‘tradizionale’: come è di consueto per La Fura dels Baus, lo spettatore non sarà solo tale, ma l’opera nascerà da una sorta di ‘creazione collettiva’ dove non esiste la divisione tra spazio scenico e platea e dove il pubblico ‘camminerà’ assieme agli artisti. Lo spettacolo “Terrista” è diretto da Pera Tantiñá de la Fura Dels Baus, scritto da Esteve Soler e da Ulderico Pesce, messo in scena da circa 30 artisti catalani ed italiani, tra i quali lo stesso Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga. E chiuderà la edizione 2016 di Materadio, la Festa di Rai Radio3. Il progetto complessivo “Arbëreshë move on Pollino”, è stato finanziato dall’Unione Europea all’interno dei “bandi innovativi” della Regione Basilicata. 

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