X
<
>

3 minuti per la lettura

ROMA (ITALPRESS) – Il mondo dello sport italiano piange Davide Tizzano. Canottaggio in lutto per la scomparsa a 57 anni dell’attuale presidente della FIC, originario di Napoli dove si è spento nel pomeriggio dopo una brutta malattia, e due volte campione olimpico (oro nel quattro di coppia a Seul 1988 e nel due di coppia ad Atlanta 1996).

Tizzano era stato eletto alla guida della Federcanottaggio poco più di un anno fa, il 24 novembre 2024, quando riuscì ad avere la meglio sul presidente uscente e in carica dal 2012, Giuseppe Abbagnale. Era stato per l’ex canottiere la chiusura di un cerchio, dopo una carriera iniziata nella sua Napoli e poi proseguita giovanissimo nel centro federale di Piediluco. Le prime gioie arrivano ai Mondiali juniores (argento in singolo a Brandeburgo e oro l’anno dopo a Radice), poi fra i “grandi” conquista l’argento iridato col quattro di coppia a Bled nel 1989, un anno dopo la gioia olimpica condivisa con Piero Poli, Gianluca Farina e Agostino Abbagnale. Ad Atlanta, nel ’96, l’altro oro a cinque cerchi, stavolta in doppio col solo Agostino Abbagnale, una gara resa indimenticabile anche dalla telecronaca di Giampiero Galeazzi e dopo uno sforzo da parte di Tizzano che richiese l’intervento dei medici.

Non solo canottaggio però: fra le due medaglie olimpiche anche un passaggio nella vela, con un ruolo nel Moro di Venezia che vinse la Louis Vuitton Cup e la successiva esperienza con Mascalzone Latino. Appeso il remo al chiodo, per Tizzano inizia una nuova vita dirigenziale in Federazione, accompagnando la delegazione italiana ad Atene nel 2004, oltre a guidare il comitato regionale della FIC in Campania dal 2001 al 2012. Capomissione del canottaggio azzurro a Rio nel 2016, entra nel comitato internazionale dei Giochi del Mediterrano: sarà lui a supervisionare la marcia di avvicinamento verso l’edizione in programma il prossimo anno a Taranto.

Poi, come detto, a novembre dell’anno scorso la sua elezione a numero uno della Federazione dove si era già tolto le prime soddisfazioni, dall’Europeo 2026 portato a Varese alla medaglia paralimpica di Parigi restituita a Perini, passando per la nomina di Antonio Colamonici, grande artefice dei successi rumeni degli ultimi anni, come dt della Nazionale in vista di Los Angeles. Giochi ai quali Tizzano non potrà assistere. “La sua luce non si spegnerà mai e guiderà per sempre i suoi figli Rosanna, Vittoria, Giuseppe Leone e sua moglie Roberta”, il cordoglio della Federazione.

“Perdiamo un grande campione e un dirigente sportivo di primo livello”, lo ricorda il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, mentre il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi, annuncia che gli verrà dedicata domani la presentazione di Napoli Capitale Europea dello Sport al Maschio Angioino: “Non perdiamo solo un immenso campione, ma un uomo che ha saputo incarnare i valori più nobili dello sport: il sacrificio, la lealtà e la capacità di superare ogni limite. Davide è stato un punto di riferimento per intere generazioni di atleti e un orgoglio per tutti i napoletani”. Sempre domani, alle 17, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Napoli, i funerali. 

-Foto ufficio stampa Federcanottaggio-
(ITALPRESS).

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDIZIONI DIGITALI