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La targa antimafia «Qui la ndrangheta non entra!» è frutto di un ordine del giorno sottoscritto dal presidente Francesco Talarico e dal presidente della Commissione contro la ndrangheta, Salvatore Magarò, approvato all’unanimità durante la seduta del 22 febbraio scorso dal Consiglio regionale, e che sarà presto disponibile gratuitamente per i 409 comuni calabresi e per le istituzioni locali che ne faranno richiesta. Lo ha deciso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio della Regione, concretizzando così uno dei percorsi di legalità decisi dalla massima assemblea elettiva calabrese.
«Stiamo per inviare una lettera a tutti gli enti – ha detto il presidente Francesco Talarico (in foto) – per rendere vero un indirizzo politico voluto dal Consiglio regionale, che ha scelto, è il caso di ribadirlo, di scrivere parole nette contro la criminalità mafiosa e a sostegno di chi vuole reagire all’arroganza della ndrangheta, per un futuro libero dalla violenza e dalla prevaricazione.
Esporre la targa all’esterno degli uffici di ogni ente, primo fra tutti Palazzo Campanella – ha sottolineato Francesco Talarico – è un dato carico di simbolismo e, allo stesso tempo, squilla come sostegno per chi esercita in maniera trasparente il mandato di amministratore pubblico, e come monito per coloro i quali vogliono a tutti costi torcere a proprio beneficio con la violenza e l’illegalità gli interessi di intere comunità. Agli enti, inoltre, chiederemo che i momenti dell’affissione della targa diventino occasione pubblica solenne, di incontro corale di ogni comunità calabrese, che vuole testimoniare, insieme al Consiglio regionale, la sua ferma opposizione alla ‘ndrangheta».
«Per tale motivo – ha aggiunto il presidente Talarico – concorderemo che ad ogni cerimonia di affissione, assieme a gruppi di ragazzi e ragazze delle scuole, di rappresentanti delle associazioni locali, vi sia presente anche un membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio o un Consigliere regionale, proprio per riaffermare il senso compiuto della massima unità delle rappresentanze elettive e democratiche della Calabria nei confronti del crimine organizzato.
«Il 22 febbraio scorso – ha ricordato il Presidente Talarico – superando ogni divisione ideologica e di partito, il Consiglio regionale ha espresso con chiarezza la volontà di affrontare con priorità ed urgenza i temi della lotta alla ndrangheta, testimoniando che l’impegno contro questa forma di crimine organizzato è patrimonio costitutivo dell’Istituzione regionale. A questa volontà, oggi, stiamo dando testa e cuore, con l’obiettivo di liberare le pubbliche istituzioni da ogni tentativo di infiltrazione da parte delle associazioni criminali.
«Sono certo – ha concluso Francesco Talarico – che la decisione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio sarà accolta con convinto favore da quanti si trovano in prima linea, e gli amministratori locali lo sono, ad arginare quotidianamente condizionamenti e minacce, a subire atti di intimidazione, talvolta anche contro la persona, che negli ultimi anni, nonostante lo straordinario impegno dello Stato e delle sue articolazioni sul territorio, sono cresciuti in maniera esponenzialmente insopportabile».

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