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Nino Spirlì

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CATANZARO – Il presidente della Regione, Nino Spirlì, non ha smesso un attimo di confrontarsi sull’ipotesi di chiudere le scuole in Calabria sin dalla giornata di domani (LEGGI).

Stamani ha sentito anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ma la soluzione non piace e sono molte le perplessità sul provvedimento.

Anche tra i consiglieri regionali serpeggia contrarietà. Giuseppe Graziano ha affidato ai social la sua netta posizione, al punto da etichettare la notizia come «priva di fondamento». In realtà, tra le righe conferma invece che una interlocuzione c’è stata: «Il presidente facente funzioni – ha affermato – dopo il constante e dovuto confronto con tutte le forze di maggioranza starebbe valutando di chiudere le scuole di ogni ordine e grado solo nei comuni con alta concentrazione di contagi da Covid soprattutto nelle scuole».

Tesi molto diversa dalla posizione espressa nel pomeriggio da Spirlì, sempre attraverso i social: «Ma cos’è questa storia della chiusura di tutte le scuole? Quando lo avrei detto?», ha scritto il presidente facente funzioni.

Tutto è iniziato ieri, quando Spirlì ha avviato un confronto, durato fino a tarda sera, sull’ipotesi di chiudere le scuole sin dalla giornata di venerdì. Il presidente è preoccupato non tanto del sistema scolastico, quanto della situazione in cui si trovano gli ospedali calabresi. I posti letto sono sempre meno e restano da processare decine e decine di tamponi, con diversi positivi che attendono da giorni di essere sottoposti a tampone nelle loro abitazioni.

La chiusura delle scuole, secondo il ragionamento che avrebbe proposto Spirlì, sarebbe servita ad evitare ulteriori contatti, soprattutto considerato lo scarso funzionamento del servizio di trasporto pubblico locale, con autobus colmi di gente che viaggiano ogni mattina.

Davanti a sé, però, Spirlì avrebbe trovato un muro. Nessuno intende assumersi una simile responsabilità e sarebbe stato chiesto al presidente di evitare una scelta così drastica.

Il confronto tra le forze di maggioranza prosegue anche in queste ore. La mediazione potrebbe essere quella suggerita da Graziano: chiudere le scuole solo nei centri più esposti al virus. Ma si tratterebbe di intervenire, comunque, in molti centri considerata la diffusione dei contagi negli ultimi giorni. Eppure basterebbe per mettere d’accordo tutti.

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