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Una rottura sulla condotta dell'Abatemarco

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COSENZA – Quello idrico è uno di quei problemi che sembrano irrisolvibili per la Calabria. Da anni chi si è succeduto alla guida della Regione ha cercato di mettere mano al settore per l’esigenza ormai improcrastinabile di riqualificare uno degli asset fondamentali per lo sviluppo del territorio e, soprattutto, di fornire un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini.

L’attuale presidente Roberto Occhiuto ha raggiunto un primo traguardo ovvero la trasformazione della Sorical da società mista pubblico/privata in società a capitale interamente pubblico. Il percorso non è stato semplice e non è nemmeno definitivo perché Sorical si occupa solo della grande adduzione, mentre la legge Galli del 2006 prevede che ci sia un soggetto unico che si occupi di tutto il ciclo dell’acqua dall’adduzione alla depurazione.

La Calabria, unica regione d’Italia, non ha mai dato seguito alla norma e così oggi il servizio è spezzettato fra Sorical, Comuni, Consorzi, persino il Corap. Serve quindi ridurre ad unità tutti questi soggetti, ma serve soprattutto farlo in fretta perché sono in arrivo le scadenze del bando Pnrr sulle reti idriche. La data ultima è fine ottobre.

La Calabria aveva già perso un treno importante, quello del React Eu. La domanda presentata dall’Aic per l’ammodernamento delle reti idriche è stata respinta per mancanza di un allegato fondamentale come il piano industriale, piano che non poteva esserci proprio perché il servizio idrico è spezzettato in una miriade di gestori e quindi nessuno conosce con esattezza costi e ricavi di questa lunga filiera. La perdita di questa opportunità aveva fatto molto adirare il presidente Occhiuto che aveva addossato le colpe all’Autorità idrica.

Per questo il presidente ha fatto due cose: la prima è commissariare (con la famosa legge che dovrebbe costituire l’ossatura normativa della futura multiutility) l’Aic; la seconda è acquistare al prezzo simbolico di un euro le azioni Sorical che deteneva la multinazionale francesse Veolià.

Tutto questo, viste anche le dichiarazioni dure espresse verso l’Aic faceva pensare ad una pietra tombale di Calabria Acque, l’azienda nata dalle “ceneri” di Cosenza Acque che doveva essere il contenitore attraverso il quale accedere ai fondi europei.

Una idea che ha preso forza anche quando l’ex presidente dell’Aic, Marcello Manna, aveva scritto alla Regione di aver deciso, prima della sua decadenza, di presentare ricorso contro l’esclusione della Calabria dal bando React Eu. Ma il ricorso pare che poi non sia stato effettivamente presentato.

CALABRIA ACQUE RISORGE

Insomma tutto lasciava credere che per Calabria Acque, società alla quale avevano aderito una quarantina di comuni, fosse arrivato il momento del de profundis. Invece a sorpresa dopo otto mesi da queste vicende, al commissario straordinario della società creata dai comuni, il commercialista Antonello Gentile, è arrivata una lettera da parte del capo di gabinetto di Occhiuto, Luciano Vigna.

In poche righe Vigna scrive che la Regione ha profuso grande impegno nel rendere totalmente pubblica Sorical e che altro ne occorre per arrivare a costruire il soggetto gestore di tutto il ciclo idrico. Un soggetto che, per legge, deve vedere la partecipazione dei Comuni.

«A tal fine – scrive Vigna – l’ente da Lei amministrato potrebbe apportare un importante contributo, sia nella definizione degli obiettivi strategici sia in qualità di strumento aggregatore degli enti locali».

Proprio quest’ultimo è il punto perché Sorical è vero che è pubblica, ma le azioni sono della Regione non dei comuni come impone la legge Galli. Da qui quindi una nuova inversione di rotta con la volontà di tenere in piedi Calabria Acque per arrivare all’obiettivo di poter attingere ai fondi del Pnrr sull’idrico.

Soldi di cui abbiamo bisogno come il pane. Basti pensare che secondo alcune stime per intervenire in modo massivo sul servizio idrico servirebbero circa 2 miliardi di euro. Il vero problema però è il tempo. L’ultima finestra utile è ottobre: riusciremo per quella data a costruire il soggetto gestore e il relativo piano industriale?

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