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Una scuola di oreficeria per aggregare i giovani di San Luca e sottrarli alle tentazioni della ‘ndrangheta: ad aprirla sarà il maestro orafo Gerardo Sacco (nella foto). «Qualcuno – ha spiegato l’orafo famoso per i gioielli realizzati anche per alcune star del cinema – dopo Duisburg ha parlato di inviare l’esercito, ma a San Luca l’unico esercito che serve veramente è quello composto da uomini di cultura, di artigiani, di imprenditori, di persone con varie iniziative». «Dove c’è isolamento, ignoranza e abbandono – ha sostenuto Sacco – è più facile che alligni il male. Serve aggregazione e partecipazione. Dobbiamo fare in modo che questi ragazzi non si sentano soli». Gerardo Sacco è molto legato a San Luca. «Qui mi ringraziano per l’iniziativa – ha detto – ma sono io che devo ringraziare loro. Nel periodo più buio della mia vita, quando ho perso mia moglie, il parroco, don Pino Strangio, insieme al vescovo Bregantini, mi ha invitato al santuario di Polsi dove sono stato in meditazione ed ho ritrovato me stesso. La croce in ferro battuto del 1100 del santuario, che per alcuni mass media è luogo di decisione di crimini efferati, mi ha conquistato e l’ho riprodotta in alcuni miei gioielli». L’iniziativa di Sacco segue quella dell’attore Michele Placido, che a San Luca ha realizzato una scuola di teatro. “Sono rimasto commesso dal suo gesto – ha detto Sacco – e ho pensato anche io di dare un segnale forte». Domani Sacco incontrerà il nuovo vescovo di Locri, mons. Morosini per decidere quando la scuola aprirà. I locali sono già stati individuati da don Strangio e dal sindaco di san Luca, Sebastiano Giorgi.

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