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La Regione stanzierà 23 milioni di euro per la metanizzazione di 19 comuni. «Il dipartimento Attività produttive – si afferma in una nota – ha impegnato la somma necessaria per il cofinanziamento degli interventi previsti dall’Apq Energia. Si potrà così dare concretamente avvio ai lavori per la realizzazione del sistema di trasporto e distribuzione del gas metano in circa 20 centri della regione».
I comuni interessati saranno: Acquappesa, Albidona, Alessandria del Carretto Cetraro, Bagaladi, Bova, Bova Marina, Castroregio, Cardeto, Condofuri, Melito di Porto Salvo, Montebello Ionico, Palizzi, Plataci, Roghudi, San Lorenzo, San Lorenzo Bellizzi e Verbicaro.
Per i Comuni di Cirò Marina, Crucoli e Melissa, invece, gli interventi riguarderanno la realizzazione degli estendimenti della rete di distribuzione del gas metano.
«La realizzazione degli interventi previsti nell’Accordo di programma – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive, Francesco Sulla (in foto) – consentirà di assicurare la completa metanizzazione dell’intero territorio regionale, raggiungere l’autosufficienza nell’approvvigionamento e migliorare, così, l’efficienza nella produzione e soprattutto nel consumo dell’energia».
«La Regione – è scritto nella nota – attraverso questa azione, garantirà la qualità e la quantità dell’energia necessaria per lo sviluppo industriale e civile, migliorando la qualità dell’ambiente naturale e diminuendo i costi per il riscaldamento. Un intervento che servirà anche per elevare lo standard di sicurezza delle apparecchiature, favorire lo sviluppo della concorrenza e la crescita di sistemi di imprese».
«L’avvio degli interventi previsti dall’Accordo di programma quadro Energia – ha affermato il presidente della Regione, Agazio Loiero – finalizzato al completamento della rete di distribuzione del gas metano nel territorio calabrese, rappresenta un significativo successo, se si considera che il processo di metanizzazione in Calabria, iniziato nel 1980 con la legge n. 784/80 e proseguito ai sensi dell’articolo 9 della legge 266/97, si è bruscamente interrotto per mancanza di finanziamenti».

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