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Diventa proprietario, con una sentenza del Tribunale civile, per usucapione, di un terreno di poco meno di 5 mila metri quadrati, su cui sorge il Centro di igiene mentale annesso all’ospedale di Locri, nel reggino. Luigi La Scala, di 42 anni, tramite il suo legale, si è rivolto all’Azienda sanitaria per chiedere la pigione dei locali o, in alternativa, per proporre la vendita dell’immobile. La Scala, che secondo le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, sarebbe un fiancheggiatore della cosca locale dei Cordì, ha ottenuto la trascrizione della proprietà da parte dell’Agenzia del Demanio e della Conservatoria.
Contro il pronunciamento del Tribunale di Locri si è costituita in giudizio l’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria che su quel terreno aveva realizzato il Centro poi passato nella disponibilità dell’Azienda sanitaria. Anche l’As di Locri ha rivendicato il diritto a partecipare al giudizio.
L’ufficio legale della Provincia di Reggio Calabria oltre ad impugnare la sentenza ha prodotto delle denunce penali per truffa processuale. Tra i punti in discussione c’è il fatto che sono state prodotte delle particelle catastali che non costituiscono prova legale. Lo scorso 13 maggio, in Appello, si è svolta l’udienza di merito e il giudice si è riservato di ascoltare come testi i medici del Centro di igiene mentale. Nel 2002 sul terreno in questione la Provincia di Reggio Calabria ha svolto degli esami geologici in vista della costruzione di un centro per disabili. «Come mai – si chiedono all’ufficio legale dell’ente – il presunto proprietario non si è mai fatto vedere?».

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