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Potrebbe aprirsi rapidamente un nuovo orizzonte per il calcio del capoluogo. L’intenzione di Postiglione di farsi da parte senza pretendere ricavi in cambio di una cessione “allo stato di fatto e di diritto” ormai è acclarata e non facilmente modificabile. Anzi, lo stesso primo cittadino ha compreso in che direzione muoversi e ha fatto intendere alla città intera, attraverso una nota stampa, che la situazione delle casse rossoblu non è così drammatica come si pensava in un primo momento. Ed allora è lecito attendersi qualche mossa da parte del primo cittadino che potrebbe fare un giro di telefonate per raccogliere consensi intorno all’idea manifestata di far proseguire la storia calcistica della squadra che è patrimonio dell’intera città. Ma appare evidente sottolineare come qualsiasi iniziativa del primo cittadino viaggi in maniera del tutto parallela all’azione che intende intraprendere l’associazione “Il mio Potenza”. Il presidente Nino Pomarico e l’intero consiglio direttivo si sono riuniti per fare il punto della situazione. L’attività di raccolta di consensi all’iniziativa sta procedendo con passo decisamente spedito. Ad oggi si possono contare non meno di 400 affezionati ai colori rossoblu che hanno dato la disponibilità al versamento dei 120 euro per la quota. E questo lavoro continuerà in maniera incessante nelle prossime ore. Bisogna in qualche modo creare interesse nel subentrare a Giuseppe Postiglione. La mossa giusta potrebbe essere quella di riprendere i contatti con soggetti imprenditoriali di una certa valenza sul terriorio non solo cittadino al fine di creare un tavolo al quale portare proposte concrete. In verità, gli uomini di Pomarico hanno già intrapreso diverse iniziative in tal senso, ma l’idea che è maturata dall’ultimo consiglio direttivo attiene alla creazione di un nuovo soggetto, economicamente forte, che possa incontrare con una proposta fattibile il sindaco. Evidentemente i tempi sono strettissimi, non si andrà oltre la settimana. L’obiettivo è quello di creare una cerchia di non meno di trenta persone dalle quali orientativamente raccogliere il consenso di 5-6 persone. L’idea sarà proposta anche al sindaco, il quale potrà anche allargare il cerchio per la creazione di un soggetto solido e che si possa fare carico di non far sparire il calcio in città. Ma non si può escludere anche l’esistenza di programmi alternativi, nel caso estremo in cui la visione delle scritture contabili (passaggio fondamentale da fare e, sembra, anche attraverso soggetti terzi rispetto al proprietario), porti a considerazioni diverse rispetto a quelle fatte tanto da Postiglione, quanto da Santarsiero. Si può ancora sperare, ma la notizia di ieri pomeriggio riguardante un ulteriore rinvio dell’approvazione della semestrale di bilancio complica notevolmente la situazione. C’è tempo fino a domani per non incorrere in penalizzazioni. Ma il rischio più grande è che la Covisoc non inizi nemmeno le verifiche dei requisiti per l’iscrizione. L’inizio della fine.

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