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Si è costituito Alessandro Serraino, 35 anni, poco dopo la mezzanotte di sabato al carcere di Palmi, nella Piana di Gioia Tauro. L’uomo era ricercato perchè destinatario di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Epilogo” condotta dai carabinieri di Reggio Calabria. A Serraino è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. Ad assisterlo adesso sarà l’avvocato Francesco Calabrese. Alessandro Serraino è figlio del defunto boss Domenico (nel riquadro), fratello di Francesco, capo storico della cosca, ucciso insieme al figlio Alessandro nel 1986 mentre era ricoverato presso l’ospedale di Reggio Calabria.
Dall’attività investigativa erano emersi ulteriori elementi a carico di Alessandro Serraino, del quale «si è confermato il ruolo egemone nell’ambito dell’omonima cosca, rafforzatosi dopo la morte del padre, Serraino Domenico, capo carismatico del gruppo, deceduto in data 11 marzo 2010».
Dopo il decesso di don Mico, l’organizzazione era guidata proprio da Alessandro e dal cognato Fabio Antonino Giardiniere, un altro personaggio di alto spessore coinvolto nell’ambito della stessa operazione. Tanti i reati contestati, associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni.

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