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Messina-Sambiase 1-3
Un capolavoro tattico di Erra e del Sambiase che ha fatto crollare anche il Messina che sognava di agganciare la testa della classifica e si trova invece lontano dalle prime posizione dopo un brusco risveglio. Messina crollato all’inizio di una partita che Erra ha studiato nei minimi dettagli, mandando in campo una squadra corta e attenta, ma micidiale nel gioco di rimessa. La velocità dei giocatori del Sambiase è stata sicuramente la chiave del match, insieme agli svarioni della difesa del Messina e ad un pizzico di fortuna, che nel calcio non guasta. Tutto il Sambiase, però, ha girato al massimo, con Laviano in forma smagliante, protagonista indiscusso del match e uomo fondamentale per questa squadra. Ma se l’attaccante, autore di due gol e dell’assist per il terzo di Galantucci, è stato il migliore, attorno a lui si è mossa una squadra praticamente perfetta. Peccato solo che l’arbitraggio non sia stato all’altezza della situazione. La gara è terminata con la gioia del Sambiase e la rabbia dei tifosi di casa.

Rossanese-Acireale 1-1
Un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa dei quattro alpini italiani in Afganistan e la giovane Sara Scazzi. Allo “Stefano Rizzo” Friso veste i panni di Frodo e salva i bizantini da una capitolazione immeritata questa volta. La gara fra i bizantini e gli acesi si infiamma solo nel finale. Passano in vantaggio gli ospiti con Sicali a tre minuti dalla fine, pareggia il mediano rossoblù negli ultimi istanti di una gara, comunque, non bellissima sotto il profilo dello spettacolo. La Rossanese sembra prevalere ne primi 45′ con l’Acireale che approfitta del calo fisico dei padroni di casa nella parte centrale della ripresa. Alla fine ne esce fuori un pareggio che, probabilmente, non scontenta nessuno, se non il pubblico di casa che vorrebbe gustarsi una vittoria. L’Acireale, pur potendo contare su un organico certamente superiore e con qualche assenza illustre come quella di Montella, non impensierisce più di tanto i bizantini che lo imbrigliano e ripartono. Ma fino alla trequarti poiché è arcinoto come a questa Rossanese manchino l’ultimo passaggio ed un finalizzatore degno di tal nome. Il tecnico della Rossanese architetta il 4-3-3 a metà secondo tempo con l’ingresso di Meligeni, un mediano, per Maraschio. Sistema, quindi, Cristaldi come punta centrale con Martino e Carlucci a supporto per vie esterne. Ma è l’Acireale, che approfitta del calo fisico della Rossanese, a portarsi in vantaggio al 43′: dalle retrovie Riccobono aggancia nell’area piccola e serve Costa che conclude. Ramunno c’è alla grande ma il pallone rimane li per il tap-in di Sicali. A testa bassa, i bizantini, con un mix fra cuore e disperazione si riversano in avanti. E’ il minuto numero 49′: Cristaldi mette un pallone in mezzo, Scozzese nell’intento di liberare alza il pallone a campanile sul quale si fionda Friso che di testa salta più in alto di tutti e deposita in rete, evitando la beffa. Da segnalare a margine, la sostituzione di capitan Morano al 7′. Il difensore, da quanto ha raccontato il medico sociale rossoblù, il dottor Scarcello, ha accusato un attacco tachicardico nelle prime battute di gara ed è stato trasportato immediatamente presso l’ospedale di Rossano. Per accertamenti è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva ma non sembra essere, tuttavia, in pericolo.

Ebolitana-Interpiana 2-0
Toscano porta in vantaggio la capolista e Gilfone chiude i conti. Reggini male in attacco e in mediana. L’Ebolitana gioca insomma mentre l’Interpiana guarda. Un 2-0 che fa deve far riflettere la squadra calabrese, ma che non può diventare un fardello troppo grande da portarsi addosso. A Eboli quest’anno sarà difficile per chiunque. Cittanova ancora da registrare, dunque, ma qualcosa di buono si è visto anche allo stadio “Dirceu”. E’ lo spettacolo degli opposti quello che va in scena a Eboli. Da un lato i padroni di casa offensivi e spregiudicati, in campo con un 4-2-4 in cui non esistono esterni di centrocampo, ma solo attaccanti “veri”, semmai dirottati sulle fasce, ma “veri”. Dall’altra parte una squadra che si regge sull’impianto difensivo, chiusa e ordinata dietro, troppo “leggera” nel reparto avanzato. Un primo tempo marchiato a fuoco dai padroni di casa, capaci di assediare l’area avversaria per 45 minuti, di produrre gioco e palle gol e poi segnare su una mischia qualsiasi. E una ripresa molto più soft da parte dell’Ebolitana, in cui si inserisce un moto di orgoglio del Cittanova.

Sapri-Hinterreggio 4-0
Una brutta Hinterreggio cade sotto i colpi di un Sapri che apre ufficialmente la crisi dei reggini. A fine partita il patron Pellicanò ha lasciato anzitempo gli spogliatoi dello stadio, scuro in volto sia per le decisioni arbitrali che hanno penalizzato la sua squadra, sia per la mancata reazione di un gruppo che si è dimostrato carente di personalità. La posizione di Mesiti non è più solidissima, anche se al tecnico reggino verrà concessa l’ultima chance domenica prossima: o batte in casa il Messina oppure sarà esonerato. C’è da dire, però, che al campo “Italia” l’Hinterreggio è stata penalizzata dalle decisioni di una terna che al 35’ pt ha concesso una rete discutibile ad Alessandrì, un ex: su un cross di Albano, infatti, l’ex reggino si è lanciato in tuffo colpendo forse con la mano e battendo Mainardi, ma per l’arbitro non c’è stata irregolarità. Inutili i tre minuti di protesta di tutti i componenti della distinta degli azzurri: rete convalidata e cartellino giallo per Posterino. Una decisione discutibile, quella dell’arbitro, che di fatto ha innervosito i reggini, che comunque dopo due minuti avevano trovato il pari con Lavrendi: gol annullato per posizione irregolare. Ma procediamo con ordine. Il tecnico del Sapri Pepe conferma dieci undicesimi della formazione che ha battuto il Sambiase, con l’unica eccezione di Albano al posto di Maimone. Gioca regolarmente, dunque, Izzo, nonostante la sentenza del Giudice Sportivo che in settimana ne ha contestato incredibilmente la posizione irregolare per una squalifica rimediata in coppa Italia. Nell’Hinterreggio è il giorno dell’esordio per Mario La Canna, ex attaccante della Reggina. Primi venti minuti di gioco di studio, con leggero predominio dei calabresi che al minuto numero 11 mettono in difficoltà Coscia con una punizione dal limite deviata da Lacanna: il portiere ex Battipagliese si salva e devia in angolo. La risposta del Sapri arriva al minuto numero 19; angolo di Neglia, tiro a botta sicura e a volo di Taccola con Mainardi che si salva sulla linea di porta. Poi l’episodio già citato del gol contestatissimo dei padroni di casa, la rete annullata a Lavrendi e il raddoppio di Taccola, questa volta regolarissimo, che di testa insacca un cross di Neglia su tiro dalla bandierina concesso per un malinteso colossale tra Bilotta e Mainardi che stava per provocare un goffo autogol. E’ la rete che taglia le gambe all’Hinterreggio, che poi nella ripresa si arrende totalmente ai biancazzurri di casa che in un minuto chiudono il match con Neglia e Alessandrì.

Valle Grecanica-Marsala 2-0
La Valle Grecanica liquida il Marsala senza troppi fronzoli grazie al fantasista palermitano autore di un gol da copertina a colori, di un miracoloso salvataggio difensivo e di un’intuizione che ha portato al rigore del raddoppio. Troppo compassata la manovra dell’undici siciliano che si deve inchinare alle prodezze ed alla qualità del gruppo plasmato da mister Iannì.
Il gol al 29′ quando Tiscione va via sull’out di destra, punta il direttore avversario, lo salta, si accentra e scarica una staffilata mancina che buca il sette. Quattro minuti più tardi gli ospiti potrebbero pareggiare, ma Taverniti salva la baracca. Il secondo gol nel secondo tempo: Impiccichè serve inopinatamente all’indietro verso il portiere; sulla traiettoria si avventa il furetto Tiscione e così Iacono stende il fantasista. Rigore ed ammonizione. Dal dischetto, Zampaglione fa esplodere i tifosi.

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