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La polizia di Stato ha sequestrato beni per un valore di oltre 10 milioni di euro ad un imprenditore considerato riferimento della cosca mafiosa dei «Papaniciari» di Crotone, duramente colpito dalle operazioni negli anni scorsi. Il provvedimento eseguito emesso dal Tribunale di Crotone sezione misure di prevenzione, segue quello di sequestro del 9 ottobre 2009.
Con l’operazione odierna sono stati confiscati i beni riconducibili all’imprenditore Antonio Campisi rinviato a giudizio per associazione mafiosa, che, secondo gli inquirenti, sfruttando il legame con la compagine mafiosacapeggiata dal boss detenuto Pantaleone Russelli e dal fratello Francesco, imponeva le forniture di calcestruzzo ai costruttori crotonesi, accrescendo i profitti delle proprie imprese ed acquistando terreni ed immobili ad un prezzo inferiore di mercato al fine di rivenderli a prezzo pieno attraverso la società immobiliare posseduta, con relativi maggiori profitti.
In particolare, sono state confiscate numerose autovetture, nonchè molteplici beni immobili riconducibili a Campisi ed ai suoi familiari conviventi; la totalità delle quote e l’intero patrimonio aziendale di 3 società di calcestruzzi e di costruzioni,tra cui numerosi autocarri e autoveicoli speciali per la movimentazione terra, numerosi immobili e fabbricati, nonchè un villaggio turistico di circa 250 bungalow di legno. Sono state confiscate inoltre polizze e titoli bancari, e la somma di denaro di circa 150.000 euro, corrispettivo della vendita di un immobile. Campisi risulta rinviato a giudizio per associazione mafiosa.

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