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AFFIDERESTE la realizzazione di una discarica di cinque mila metri quadrati nel vostro comune ai re del business dei rifiuti il cui nome è collegato a inchieste giudiziare che vanno da Milano alla Sicilia? In Basilicata accade. Anzi, è accaduto. Precisamente a Lauria. Dove in località Carpineto sorge il vasto cimitero di rifiuti che provengono da 12 comuni dell’area sud. A distanza di un anno dalla sua realizzazione la discarica, però, è ancora senza collaudo ma già chiusa. Lo scorso luglio il sindaco di Lauria, Gaetano Mitidieri, alle notizie del possibile inquinamento in corso, su cui ora indaga la Procura di Lagonegro, ha dovuto adottare un’ordinanza che di fatto blocca il conferimento di nuova spazzatura. Da allora i comuni che prima conferivano a Lauria sono stati costretti a spostarsi altrove, con tutti i problemi legati a questa scelta obbligata. Nel frattempo sarebbero partiti i primi interventi di messa in sicurezza. E proprio oggi potrebbero essere diffusi i dati Arpab per rendicontare lo stato dell’inquinamento in corso. Le enormi quantità di percolato che avrebbero contaminato i territori (con possibili rischi della vicina falda acquifera) deriverebbero da un “difetto” della vasca di contenimento: il liquame potrebbe essere scolato nel sottosuolo da un pozzetto che si trova nel punto più profondo e che invece dovrebbe trovarsi in alto. Ma oggi l’ipotesi è che dietro l’inquinamento provocato dalla discarica possa nascondersi qualcosa di ben più grave.
Parte di questi dubbi trovano terreno fertile nei precedenti giudiziari della Emit – Ercole Marelli che è l’Ati che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione della discarica. Rappresentante legale della Emit è Luigi Pisante, della famiglia Pisante, ovvero i signori dei rifiuti e non solo. Per farsi un’idea di chi siano i fratelli Giuseppe e Ottavio da San Savero basta fare un piccola ricerca: dallo smaltimento della spazzatura, alla gestione delle acque, allo sfruttamento energetico, alle grandi opere in Italia e all’estero, i loro nomi portano lontano. Come, solo per citarne alcune, alla maxinchiesta della Procura di Latina su appalti e intese societarie che ebbe come conseguenza all’azzeramento dei vertici di Acqua Latina, a quella per il maxi appalto dei nastri trasportatori al porto di Manfredonia, per continuare con gli affari di Sicilia Acque e Ponte sullo Stretto. Il gruppo opera attraverso una galassia di società tra cui anche Emit. In qualità di presidente Emit, impresa che vinse l’appalto al tempo del Consorzio Asi (78 miliardi di lire) per il primo lotto dei nastri trasportatori del porto di Manfredonia, a esempio, Ottavio Pisante è stato condannata nel processo “nastri d’oro”. La famiglia in questione è chiacchierata persino sui business somali sui quali stava indagando la giornalista Ilaria Alpi.
Ma come arriva la società a conquistarsi la discarica di Lauria? Un appalto da sette milioni di euro nato, evidentemente, sotto una cattiva stella, quello relativo al progetto del cimitero dei rifiuti nel comune di Lauria. La Emit vinceva la gara nel 2008, ma la ditta concorrente, la Copram, faceva ricorso al Tar perché contestava irregolarità nelle procedure di aggiudicazione. In particolare contestava alla vincitrice di aver prodotto atti falsi per ottenere punteggio maggiore e presentazione di falsa documentazione relativa al terreno di destinazione. C’è anche una nota del ministero dei Lavori pubblici che prende atto delle segnalazioni inviate dalla Copram. Ma con sentenza numero 00329 del 2009 il Tribunale amministrativo di Basilicata rigettava il ricorso della Copram. I lavori, dunque, rimangono alla Emit Ercole Marelli, che a sua volta li subappalta a ditte regionali. La discarica sarà aperta solo nel 2010 anche se i lavori non vengono mai assegnati definitivamente. Del totale dei metri quadrati in progetto solo una parte vengono veramente realizzati: mancano gli impianti di trattamento del percolato e di differenziazione dei rifiuti. E soprattutto, ancora oggi, manca il collaudo. Poi a luglio del 2011 lo stop forzato ordinato dal sindaco di Lauria dopo il presunto inquinamento in corso. E sulla emergenza ambientale scoppiata a Lauria annuncia battaglia il Movimento “Valle del Noce.it”, guidato dall’autore teatrale Ulderico Pesce, che ha già portato alla luce i problemi della qualità delle acque del fiume Noce e relativi al malfunzionamento degli impianti di depurazione dell’area Sud della Basilicata. E che ora ha avviato una raccolta firme con la quale quale si chiede di fare piena chiarezza sugli affari della discarica e sullo stato dell’inquinamento in corso.

Mariateresa Labanca

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