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VIBO VALENTIA – Non arriverà nessun grande imprenditore del nord. O qualche rigido amministratore delegato di un altro colosso industriale del bel Paese a trattare con i vertici della Italcementi di Bergamo. Questo, al momento, non è in agenda. Ma, forse, l’accordo che in queste ore dovrebbe essere portato a termine potrebbe risultare, comunque, un ulteriore passo in avanti nella  soluzione della vertenza in atto presso lo stabilimento industriale di Vibo Marina. Questa volta, a negoziare con l’azienda leader in Italia nella produzione di cemento e calcestruzzo è stato un piccolo imprenditore locale, proprio di Vibo Marina.  L’interessato vorrebbe realizzare un Centro sportivo (da fare svolgere all’interno diverse attività) e per questo ha chiesto alla Italcementi di cedergli una parte dello stabilimento della vicina frazione. L’annuncio di un possibile accordo tra l’azienda e un privato era stato fatto da Mario Mora, responsabile delle relazioni industriali della Italcementi, nel corso del recente incontro svoltosi presso la Prefettura, su interessamento del prefetto Michele Di Bari, per fare il punto sulla vertenza in atto dallo scorso mese di giugno.

L’Il nuovo accordo tra la Italcementi e il privato, dovrebbe essere siglato formalmente presso la sede di Confindustria Vibo di viale Affaccio e garantirebbe l’assunzione immediata di alcuni lavoratori della fabbrica di Vibo Marina (si parla di una decina), oggi in cassa integrazione e impiegati dalla Italcementi a rotazione, e, di conseguenza, a regime ridotto (ciascun dipendente lavora dieci giorni al mese) e con la decurtazione dello stipendio del 30 per cento, presso il Centro di macinazione del clinker.  La soluzione della sola lavorazione del clinker, e non più della sua produzione (prima questo materiale si produceva nello stabilimento tramite la lavorazione delle materie prime, mentre adesso arriva a Vibo Marina già pronto da altri impianti di proprietà dell’azienda), per poi trasformarlo in cemento o calcestruzzo, è stata trovata dagli stessi dirigenti di Bergamo dopo gli incontri avuti nei mesi scorsi presso la Prefettura e il ministero dello Sviluppo economico con le organizzazioni sindacali, le Rappresentanze sindacali unitarie della fabbrica e i rappresentanti istituzionali del territorio.

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