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«QUESTO è un luogo importante che vogliamo tutelare e che non possiamo scambiare per una terra di nessuno. Non c’è nessuna corsa alle multe ma solo la volontà di far rispettare le regole».
A sostenerlo è il sindaco di Matera, Salvatore Adduce che insieme all’assessore Sergio Cappella spiega al “Quotidiano” la questione movida non risparmiando qualche accenno pungente.
Innanzitutto c’è un chiarimento sulla questione dei numeri (eppure quelli pubblicati ieri arrivavano proprio da fonti interne all’Amministrazione, ndr): «in realtà ci sarà stato un equivoco» spiega l’assessore Cappella, «è vero che i controlli sono stati una cinquantina ma non in tutti i casi si è arrivati a comminare la sanzione. Di sanzioni ne sono state comminate esattamente 13 per 2400 euro totali. E dirò di più la maggior parte delle sanzioni comminate, ben dieci, non sono per la somministrazione di bevande o per i decibel di musica troppo alta ma per l’occupazione di suolo pubblico che non è stata pagata». 
«Si tratta», rincara la dose il sindaco Adduce, «di una cosa che va a tutela degli stessi commercianti e per i quali dovremmo ricevere il plauso di Confesercenti perchè non è possibile che ci siano coloro che pagano e altri, pochi, che invece non pagano. E’ come l’evasione fiscale e noi dobbiamo garantire il rispetto delle regole senza danni per l’Amministrazione ed a tutela di tutti».
Adduce è poi tornata sulla questione della movida ed ha spiegato: «noi ci limitiamo in realtà a chiedere il rispetto delle norme e delle regole che c’erano e che ci sono, nulla di più. Non riesco a capire quali siano le forme repressive di cui si parla. In realtà non facciamo nulla di più di quanto viene previsto da norme che già c’erano come la delibera sugli alcolici o come le norme, ancora più vecchie sui decibel». 
Secondo il primo cittadino non c’è neanche oggi un’attenzione ed una rigidità diversa rispetto al passato nell’applicazione delle norme stesse.
«Io non credo che questo avvengo, si tratta esattamente della medesima situazione, l’unica cosa che cambia davvero è il volume delle reazioni che ci sono e che non sono giustificate, c’è chi è convinto di trovarsi in un rave party ma questo non è possibile, noi dobbiamo tutelare un sito come Matera che non può diventare assolutamente terra di nessuno». Il primo cittadino non vede alcun eccesso, nè pare intravedere una volontà repressiva da parte dell’Amministrazione. 
Anzi risponde chiaramente a Confesercenti anche sulla questione del dialogo che è venuto a mancare e sostiene: «non credo che ci possa essere dialogo sull’applicazione delle norme. Ci sono delle norme e vanno rispettate» la risposta di Adduce. 
Cappella entra maggiormente nello specifico e aggiunge: «in realtà non è successo tutto all’improvviso ma le scelte fatte, i controlli, le sanzioni sono stati il frutto di un percorso che ci ha visto impegnati a cercare di prevenire per tutto quanto il mese di luglio. Molte volte abbiamo segnalato quelle che erano le situazioni e gli interventi necessari, è chiaro che poi di fronte alla verifica che quelle situazioni rimanevano uguali abbiamo dovuto provvedere inevitabilmente ad intervenire».
«Non si può pensare ad esempio di alzare il volume della musica per riuscire ad attrarre clienti. Ci sono delle norme che vanno rispettate, a tutela di tutti». 
Ed Adduce rincara anche la dose sostenendo che «in questo caso ho l’impressione che chi maggiormente strilla lo fa perchè non rispetta le norme. Non posso ammettere in alcun modo che vi siano comportamenti fuori norma».
Il sindaco ammette che questo tipo di questioni e di problemi non riguardano solo i Sassi ma anche i locali sul piano e quelli che si trovano nelle altre aree periferiche, in particolare in alcuni quartieri della città.
Infine l’ultimo accenno è sulla questione delle presenze e degli spettacoli musicali che non ci sono nei Sassi e nella città: «Innanzitutto non posso pensare chesi giustificano comportamenti fuori norma perchè non si fanno i concerti.
Poi aggiungo che quest’Amministrazione ha fatto una scelta ben precisa ritenendo che non si spendono risorse pubbliche se non finalizzate a percorsi ben precisi che abbiamo preferito definire a luglio sfruttando l’effetto traino della Festa della Bruna e a settembre con eventi come Materadio che ci garantiscono una grande pubblicità». 
Piero Quarto
p.quarto@luedi.it

«QUESTO è un luogo importante che vogliamo tutelare e che non possiamo scambiare per una terra di nessuno. Non c’è nessuna corsa alle multe ma solo la volontà di far rispettare le regole».

 

A sostenerlo è il sindaco di Matera, Salvatore Adduce che insieme all’assessore Sergio Cappella spiega al “Quotidiano” la questione movida non risparmiando qualche accenno pungente.Innanzitutto c’è un chiarimento sulla questione dei numeri (eppure quelli pubblicati ieri arrivavano proprio da fonti interne all’Amministrazione, ndr): «in realtà ci sarà stato un equivoco» spiega l’assessore Cappella, «è vero che i controlli sono stati una cinquantina ma non in tutti i casi si è arrivati a comminare la sanzione. Di sanzioni ne sono state comminate esattamente 13 per 2400 euro totali. E dirò di più la maggior parte delle sanzioni comminate, ben dieci, non sono per la somministrazione di bevande o per i decibel di musica troppo alta ma per l’occupazione di suolo pubblico che non è stata pagata». 

«Si tratta», rincara la dose il sindaco Adduce, «di una cosa che va a tutela degli stessi commercianti e per i quali dovremmo ricevere il plauso di Confesercenti perchè non è possibile che ci siano coloro che pagano e altri, pochi, che invece non pagano. E’ come l’evasione fiscale e noi dobbiamo garantire il rispetto delle regole senza danni per l’Amministrazione ed a tutela di tutti».

Adduce è poi tornata sulla questione della movida ed ha spiegato: «noi ci limitiamo in realtà a chiedere il rispetto delle norme e delle regole che c’erano e che ci sono, nulla di più. Non riesco a capire quali siano le forme repressive di cui si parla. In realtà non facciamo nulla di più di quanto viene previsto da norme che già c’erano come la delibera sugli alcolici o come le norme, ancora più vecchie sui decibel». 

Secondo il primo cittadino non c’è neanche oggi un’attenzione ed una rigidità diversa rispetto al passato nell’applicazione delle norme stesse.«Io non credo che questo avvengo, si tratta esattamente della medesima situazione, l’unica cosa che cambia davvero è il volume delle reazioni che ci sono e che non sono giustificate, c’è chi è convinto di trovarsi in un rave party ma questo non è possibile, noi dobbiamo tutelare un sito come Matera che non può diventare assolutamente terra di nessuno». 

Il primo cittadino non vede alcun eccesso, nè pare intravedere una volontà repressiva da parte dell’Amministrazione. Anzi risponde chiaramente a Confesercenti anche sulla questione del dialogo che è venuto a mancare e sostiene: «non credo che ci possa essere dialogo sull’applicazione delle norme. Ci sono delle norme e vanno rispettate» la risposta di Adduce. Cappella entra maggiormente nello specifico e aggiunge: «in realtà non è successo tutto all’improvviso ma le scelte fatte, i controlli, le sanzioni sono stati il frutto di un percorso che ci ha visto impegnati a cercare di prevenire per tutto quanto il mese di luglio. Molte volte abbiamo segnalato quelle che erano le situazioni e gli interventi necessari, è chiaro che poi di fronte alla verifica che quelle situazioni rimanevano uguali abbiamo dovuto provvedere inevitabilmente ad intervenire».

«Non si può pensare ad esempio di alzare il volume della musica per riuscire ad attrarre clienti. Ci sono delle norme che vanno rispettate, a tutela di tutti». 

Ed Adduce rincara anche la dose sostenendo che «in questo caso ho l’impressione che chi maggiormente strilla lo fa perchè non rispetta le norme. N

on posso ammettere in alcun modo che vi siano comportamenti fuori norma».Il sindaco ammette che questo tipo di questioni e di problemi non riguardano solo i Sassi ma anche i locali sul piano e quelli che si trovano nelle altre aree periferiche, in particolare in alcuni quartieri della città.Infine l’ultimo accenno è sulla questione delle presenze e degli spettacoli musicali che non ci sono nei Sassi e nella città: «Innanzitutto non posso pensare chesi giustificano comportamenti fuori norma perchè non si fanno i concerti.Poi aggiungo che quest’Amministrazione ha fatto una scelta ben precisa ritenendo che non si spendono risorse pubbliche se non finalizzate a percorsi ben precisi che abbiamo preferito definire a luglio sfruttando l’effetto traino della Festa della Bruna e a settembre con eventi come Materadio che ci garantiscono una grande pubblicità». 

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