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MESSINA – Sono tre gli ultras del Messina arrestati dalla polizia con l’accusa di aver bersagliato ieri con una sassaiola le auto di una quarantina di tifosi del Catanzaro che stavano raggiungendo lo stadio San Filippo per assistere alla partita di coppa Italia. Sono Simone Rapisarda, 19 anni, bloccato già ieri durante i disordini, e Giovanni Marra, 25 anni, e Antonio Foti, 20 anni, che sono stati identificati nelle immagini riprese dalla polizia scientifica. Tutti devono rispondere di lancio pericoloso di oggetti e il solo Rapisarda anche di danneggiamento aggravato di beni dello Stato.

GLI INCIDENTI. Doveva essere un normale incontro di calcio, invece si è trasformato nell’ennesima guerriglia fuori dallo stadio. Ci sono stati, infatti, scontri tra tifosi del Catanzaro e del Messina sono avvenuti prima della partita valida per la fase eliminatoria di coppa Italia di Lega Pro, conclusasi 1-0 per la squadra siciliana con un gol su rovesciata di Roberto Chiaria. Le due tifoserie sono venute in contatto nel tratto di strada tra villaggio Cep e il palazzetto del basket lungo la salita dello svincolo di San Filippo. I tifosi messinesi hanno aggredito i calabresi lanciando da un cavalcavia pietre, pezzi di legno e oggetti vari. 

Alcune persone sono rimaste ferite ma non gravemente, anche se hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche in ospedale. Gli agenti hanno dovuto sparare lacrimogeni per fermare la sassaiola e sono poi riusciti a riportare la calma e mettere in sicurezza i tifosi del Catanzaro. Alcune auto con a bordo i tifosi calabresi sono state scortate ai traghetti e i supporter sono stati invitati a ritornare in Calabria. Sugli spalti c’erano complessivamente circa 400 tifosi, tra i quali una quarantina di catanzaresi. Due agenti hanno riportato leggere contusioni ed alcuni mezzi in dotazione alla Polizia sono stati danneggiati. Sono in corso accertamenti per valutare le responsabilità di due soggetti fermati dai poliziotti.
Anche la squadra del Catanzaro alla fine dell’incontro è stata scortata, a conferma delle forti tensioni che hanno caratterizzato quella che doveva essere una normale giornata di sport.
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