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UN atto vandalico o un furto mirato da parte di qualcuno che aveva interesse a fare scomparire qualcosa ?. Un interrogativo che non potrà avere una risposta fino a quando l’amministrazione dell’ospedale San Carlo non dirà con certezza se è sparito meno qualcosa  dall’archivio delle cartelle cliniche.

Di sicuro c’è che, stando ai rilievi effettuati dalla Polizia scientifica e dalle testimonianze raccolte dagli agenti della Squadra volanti, che la porta che consente l’accesso agli uffici adibiti ad archivio – archivio che si trova al piano terra del padiglione 13 – non è stata forzata perché non ci sono segni di effrazione.

L’atto vandalico o il furto potrebbe essere stato commesso nel fine settimana. Solo ieri mattina, alla riapertura, però ci si è accorti che qualcuno era riuscito a entrare in una delle stanze dove vengono conservate, prima di essere prima fotocopiate e  poi  catalogate in base ai reparti di proveninza, le cartelle cliniche. Il responsabile ha subito avvisato dell’accaduto i suoi superiori che hanno chiamato la Polizia. Sul posto gli  agenti della Squadra volanti e quelli della scientifica. Sul pavimento di una delle stanze – stanze a cui si accede da un’unica porta  che viene chiusa a chiave  e che dà  su un unico corridoio – alcuni fogli strappati in qualche punto e qualche cartella medica. Nessun computer è stato portato via né c’erano segni di danneggiamenti ad altre cose. Il personale in servizio ieri mattina – circa una decina di persone – è stato sentito dagli agenti. Ognuno di loro ha mostrato la propria   chiave,  tranne una dipendente, che ha dichiarato di averla persa lo scorso anno e che, però,  non aveva sporto denuncia perché convinta che non fosse necessario.

Ora il personale dovrà verificare se all’appello manca qualche cartella clinica. Solo a verifica effettuata  si potrà stabilire se si è trattato di un furto mirato o di un atto vandalico commesso da qualcuno. Rimane comunque il fatto che la porta della stanza principale, che consente l’accesso alle altre, non presentava segni di effrazione.  Quindi se qualcuno è riuscito a intrufolarsi da una delle due porte antipanico – che potrebbero essere rimaste aperte inavvertitamente –  rimane il mistero su come sia stato possibile entrare nella stanza principale senza forzare la serratura.

a.giammaria @luedi.it

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