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SUL tavolino un libro sulla Basilicata e i luoghi della narrazione. Per lei, siciliana (di Messina) ma di stanza a Roma, è il momento di tornare a studiare. Rosaria Cicala è ufficialmente il nuovo prefetto di Potenza e, d’ora in poi, dovrà imparare a conoscere questo complesso territorio, pieno di contraddizioni e nuove emergenze. L’occupazione, prima di tutto. 

«Una sfida – racconta – che raccolgo con piacere. E’ anche la mia prima esperienza in una città di montagna e il sole che mi ha accolto anche qui mi sembra beneaugurante». Non è facile fare il prefetto, cambiare casa e destinazione periodicamente. E non lo è soprattutto per una donna, costretta a lasciare da qualche altra parte gli affetti. «Però proprio l’essere donna – dice – mi consente di affidare le nuove sfide con maggiore spirito di adattamento. In fondo ti accorgi che l’allontanamento spesso è più fisico che mentale».

E poi c’è l’entusiasmo con cui si deve affrontare ogni volta una nuova avventura, la «voglia di visitare personalmente tutto questo territorio. Conosco già il Pollino, sono stata a Maratea. E poi ho viaggiato per anni da Roma sulla Roma Salerno per tornare in Sicilia: queste strade si può dire siano cresciute con me».

Rosaria Cicala ha preso il posto di Antonio Nunziante, chiamato a svolgere le funzioni di prefetto di Bari dopo due anni di permanenza a Potenza. «Devo ringraziarlo per le sue parole di incoraggiamento – so che il mio predecessore è stato qui molto apprezzato. E spero che si possa continuare a lavorare in un clima di grande collaborazione tra le diverse istituzioni. Dai primi incontri già fatti, del resto, mi sembra che qui ci sia una presenza dello Stato sul territorio molto rassicurante».

E poi ci sono i prossimi obiettivi: nel corso della sua carriera, il nuovo prefetto di Potenza si è occupata principalmente di enti locali: «Conosco bene l’impegno quotidiano degli amministratori – ha detto – e anche quali sono gli effetti di di una gestione non sana a livello locale, per questo motivo è importante sostenere i sindaci e creare una rete di collaborazione che può portare al bene comune, diritto e dovere di ogni cittadino».

E ancora: «collaborazione stretta con gli enti locali, attenzione al territorio e valorizzazione delle potenzialità di ogni area del potentino». Sono tante le cose da fare e il “primo giorno i scuola” è già finito.

a.giacummo@luedi.it

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