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CALCIANO – Un viadotto sulla Statale Basentana, trasformato da mesi in discarica abusiva per ogni genere di materiale, anche di dubbia e sospetta provenienza. La grave emergenza ambientale viene sistematicamente denunciata alle autorità da Maria Carmela De Luca, titolare di un’azienda in contrada “Domenica Sottana” (Km 33+800), costretta a passare attraverso lo scempio per recarsi nella sua proprietà e lavorare.

Il primo focolaio si è registrato nel 2012, «allora -ci racconta la signora De Luca- allertai le autorità, i Vigili urbani vennero sul posto e con un’indagine seria riuscirono a capire la provenienza dei rifiuti, identificando persino il responsabile, un cittadino di Tricarico, a cui fu intimato di bonificare.

In poco tempo la zona fu completamente ripulita, ma a distanza di poche settimane ecco i nuovi scarichi, presumibilmente nelle ore notturne, visto che noi non abbiamo mai notato alcun movimento sospetto».

Oggi il viadotto si presenta come quelli più pubblicizzati di Scampia, con un accumulo di materiale di ogni genere, partendo dalla zona praticabile per finire nella scarpata sottostante, dove a questo punto potrebbe esserci di tutto, compreso materiale tossico.

«Non lo sappiamo -spiega ancora De Luca-perchè la scarpata è impervia, ma un dato è certo: ciò che si vede in superficie sembra il residuo della dismissione di un centro di cura, vista la quantità di sacchi con dentro vestiario perlopiù usato, oltre a diverse decine di paia di scarpe usate e nuove ma fuori moda, come quelle che usano gli anziani, pantofole e mocassini datati».

Da dove proviene questa roba? Ci chiediamo. Forse da un negozio che ha chiuso i battenti, o proprio un ospizio. «C’è di più -prosegue De Luca dando delle indicazioni più precise sulla natura dei rifiuti che infestano il viadotto- tra sacchi e contenitori, ho visto anche rotoli di numeri, come quelli che vengono utilizzati nei distributori automatici per segnare il turno nelle code».

Quindi l’untore potrebbe essere anche qualche locale aperto al pubblico, o strutture dove potrebbero verosimilmente raccogliersi vestiti. Tanti indizi, insomma, su cui occorrerebbe indagare. Dopo la segnalazione del 2 settembre 2013, la cittadina ha effettuato un sopralluogo insieme con i carabinieri della locale Stazione, i quali hanno provveduto ad allertare le autorità competenti, «ma ad oggi (7 maggio 2014 ndr), non è successo ancora nulla, mentre nel frattempo sono arrivati anche elettrodomestici, un frigorifero, un tv ed altro ancora».

Una situazione insostenibile, anche perchè rifiuti chiamano altri rifiuti, in un’escalation pericolosa sotto il viadotto piuttosto nascosto. Corpo forestale, Arpab, Comune e Provincia, seppure sensibilizzati, non hanno dato ancora segni di vita.

a.corrado@luedi.it

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