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Era quasi certamente Francesco Nizzari (in foto a destra), avvocato penalista di 42 anni, il vero obiettivo del killer che nella prima serata di sabato, poco dopo le 20, ha fatto fuoco a Palmi, nel Reggino, provocando la morte di un uomo e il ferimento grave dell’avvocato Nizzari raggiunto, secondo la prima ricostruzione dei fatti, da quattro colpi di fucile a pallettoni che lo hanno raggiunto all’addome e al basso ventre. Un solo colpo, ma fatale, quello che ha colpito al cuore invece Martino Luverà (in foto a sinistra), operaio di 33 anni, ritrovato dagli inquirenti a circa 50 metri da Nizzari. L’agguato è stato compiuto nella periferia palmese davanti al complesso residenziale cooperativa “Columbia”, dove risiede Nizzari, sposato e padre di due figli. Il killer è stato favorito dalla scarsissima luce e dal fatto che la zona è isolata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Palmi guidati dal capitano Pasquale Sasso Iovine, e gli agenti del commissariato di polizia della stessa città, coordinati dal dirigente Diego Trotta.
Intorno alle 21 è arrivato anche il pm della procura di Palmi, Andrea Papalia, che coordina le indagini. La vittima, operaio incensurato e nessun contatto con ambienti malavitosi, originaria di San Martino di Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro, era residente a Isolabona, in provincia di Imperia. Nizzari, operato d’urgenza all’ospedale di Gioia Tauro subito dopo l’agguato, è un avvocato penalista del foro di Palmi molto conosciuto in città anche per essere il coordinatore del circolo cittadino della lista Scopelliti. Il professionista è in coma farmacologico e, anche se non considerato in pericolo di vita, versa in condizioni critiche.

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