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DALLA terra alla terra, è questo il principio su cui si fonda la proposta di legge di iniziativa popolare depositata ieri mattina a Roma, presso la Cancelleria della Corte di Cassazione e per la quale, entro settembre, dovrebbe cominciare la raccolta di firme.

Una proposta che  il Comitato “TerreJoniche” e Altragricoltura hanno intitolato: “Norme per la costituzione e la gestione del Bonus Terra per gli interventi a favore delle comunità e dei territori a rischio idrogeologico e da inquinamento ambientale”, con l’intento di abolire il Bonus Carburanti e istituire il cosiddetto Bonus Terra.

«Obiettivo della legge –ha spiegato il portavoce del Comitato e coordinatore di Altragricoltura, Gianni Fabbris– è quello di costituire un Fondo nazionale alimentato da una serie di proventi legati all’uso delle risorse naturali ed energetiche, che le Regioni possano disciplinare e modulare all’interno di una ripartizione finanziaria in funzione degli apporti effettivi dei territori».

Quattro gli ambiti verso i quali, secondo il Comitato, dovrebbero essere indirizzate le risorse: prevenzione e  messa in sicurezza nelle aree soggette a dissesto idrogeologico; bonifica delle aree rurali inquinate; realizzazione di azioni per la tutela agroecologica in aree a rischio; sostegno e inclusione di fasce sociali in difficoltà per l’abbattimento dei costi energetici o di mobilità. «Il fondo, che può essere alimentato da diverse fonti assorbe e sostituisce una serie di altre disposizioni fra cui quella riferita, per esempio, al Bonus Carburanti che –dice ancora Fabbris- è stato ormai praticamente sottratto alla possibilità di essere usato dai cittadini lucani. Si tratta di una proposta di carattere nazionale, che avrebbe, però, una ricaduta immediata ed importante per  la Basilicata rendendo disponibili risorse per affrontare emergenze sempre più urgenti come quelle delle  alluvioni o della bonifica delle aree inquinate», spiega il portavoce, arrivato nella Capitale insieme ad altri dieci alluvionati, per depositare la proposta di legge ed illustrarla ai parlamentari lucani.  Cosimo Latronico (FI), Antonio Placido (Sel) e Francesco Coviello, in rappresentanza della senatrice Emma Fattorini (Pd), non presente perché impegnata in Senato per  una votazione, i rappresentanti politici che hanno risposto all’invito del Comitato e dopo che la proposta di legge era stata depositata, si sono ritrovati al tavolo con agricoltori e cittadini per discuterne le richieste.

Disponibilità ad affrontare la questione e plauso nei confronti di un’iniziativa popolare definita «meritoria», gli aspetti sottolineati bipartisan. Non senza, però, una nota polemica nei confronti degli assenti. «Sia oggi (ieri ndr), sia pochi giorni fa in Regione, in occasione dell’incontro col ministro Guidi, non c’è e non c’era alcun parlamentare di maggioranza», ha sottolineato l’onorevole Placido rimarcando «è singolare che non si trovi l’occasione per essere presenti quando si affrontano temi di questo tipo».

Polemica politica dalla quale si sfilano i cittadini che, pur evidenziando l’opportunità che tutti i parlamentari lucani siano partecipi della questione, sottolineano la necessità di uscire dai confini lucani e di estendere il confronto anche alle altre realtà regionali. «Ognuno deve fare la propria parte – ha concluso Fabbris – noi dal basso lo faremo attraverso la Carovana per la Terra e i Fiumi». 

m.boggia@luedi.it

 

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