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UNA soluzione sui rifiuti che rischia solamente di rinviare il problema ma che al momento non sembra superarlo. La Regione Basilicata ha introdotto infatti nel corso dell’ultimo assestamento una norma che permetterebbe per i prossimi 12 mesi di poter utilizzare le volumetrie disponibili fino al 20 per cento in più senza la necessità di una buostabilizzazione come stabilito nell’ultima norma dal ministro Orlandi ma tornando, almeno in questa fase transitoria a quanto previsto dalla legge Prestigiacomo. Una concessione che permetterebbe il recupero sin dalla metà di settembre di alcune situazioni bloccate come Pisticci e Tricarico ed allontanerebbe di qualche mese l’emergenza anche se la questione principale cioè Matera e i suoi rifiuti non verrebbe di fatto superata tanto che rimarrebbe in piedi e continuerebbero i contatti anche con la Puglia per una soluzione che potrebbe comunque prendere corpo nelle prossime settimane anche se non immediatamente.

A confermare questo stato di cose al “Quotidiano” l’assessore provinciale in carica Gianni Rondinone che spiega: «la norma introdotta dalla Regione ci consentirà probabilmente di poter utilizzare dalla metà di setembre la discarica di Pisticci i cui lavori tra l’altro stanno andando avanti e ci permetterà di poter far affidamento ben presto anche su quella di Tricarico ma il problema complessivo dell’intera provincia di Matera rischia di essere solamente rinviato di qualche mese in attesa che vengano definite le autorizzazioni agli ampliamenti e alle Aia che sono state richieste in situazione come Matera e Pomarico».

E proprio su questo versante non ci sarebbero novità evidenti perchè tanto da Matera quanto da Pomarico l’impasse continuerebbe in attesa che le procedure per l’Aia vengano completate e gli aumenti che la stessa Regione aveva autorizzato possano andare avanti.

In questo contesto nel quale non si conoscono tutte quante le possibili evoluzioni della situazione è anche normale che vi possano essere tutte le porte aperte compresa l’interlocuzione che era stata avviata agli inizi di agosto con la Regione Puglia dopo che la stessa Puglia aveva spiegato attraverso il “Quotidiano” di non avere disponibilità per i rifiuti altrui. Nel Materano e in Basilicata contano però sul fatto che le quantità di cui si sta parlando sarebbero davvero molto esigue e non andrebbero a complicare i calcoli e le necessità autonome della Puglia.

La situazione pare non essere ancora arrivata ad un punto decisivo, la Regione è riuscita a guadagnare probabilmente qualche mese rispetto all’impasse rifiuti. Ma il problema rimane vivo. E senza una soluzione si ripresenterà ben presto.

p.quarto@luedi.it

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