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MATERA Un pregiudicato materano Angelo Nicola Carbone, è stato arrestato dagli uomini della sezione volante della questura di Matera per tentata estorsione continuata, ai danni della sua ex fidanzata, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Autore del gesto, il pregiudicato che rivoleva indietro i regali fatti all’ex fidanzata a dieci anni di distanza. L’operazione degli uomini della sezione volante agli ordini di Maria Concetta Piccitto vice questore aggiunto e dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, ha portato all’arresto dell’autore di un episodio che rischiava di avere conseguenze più gravi se si considerano altri episodi di cronaca che vedono vittime giovani donne.
L’attività delle forze dell’ordine ha posto fine alla vicenda arrestando il pregiudicato per il reato di tentata estorsione continuata ai danni della ex fidanzata e dei suoi familiari. I fatti: lunedì sera intorno alle 22 gli uomini della questura di Matera, ricevevano una richiesta di soccorso da parte di una famiglia residente nel rione Villa Longo.
Sul posto si portava immediatamente una volante, trovando sotto l’abitazione dell’ex fidanzata Angelo Nicola Carbone, pregiudicato già noto alle forze dell’ordine (per comportamenti violenti tenuti in passato), che profferiva frasi minacciose al citofono. Nonostante la presenza dei poliziotti, il pregiudicato, alterato da un evidente stato di ebbrezza, ha minacciato l’interlocutore all’altro capo del citofono invitandolo a scendere per strada perché altrimenti avrebbe sfondato il portone e lo avrebbe raggiunto in casa. Poiché l’uomo cercava effettivamente e ripetutamente di forzare il portone di ingresso all’edificio, gli agenti sono intervenuti allontanandolo e invitandolo alla calma. Il padrone di casa ( fratello della ragazza), sceso in strada insieme all’anziano padre e alla sorella, ha spiegato agli agenti che Carbone si era più volte portato sotto la loro abitazione minacciandoli di morte pretendendo la restituzione di alcuni monili d’oro. Si trattava di regali fatti da Carbone alla ex fidanzata prima della fine della loro relazione avvenuta una decina di anni fa. Angelo Nicola Carbone ha cercato di aggredire l’uomo colpevole, a suo dire, di non aderire alle sue richieste, ma è stato fermato per tempo dagli uomini in divisa. Nonostante, il tentativo da parte degli agenti di placare gli animi, ha continuato a minacciare il ragazzo, che avrebbe sterminato l’intera famiglia se non avesse immediatamente provveduto a restituirgli gli oggetti reclamati. Poi, improvvisamente, si è scagliato violentemente contro l’autovettura della ex ragazza sfondandone il parabrezza a pugni. I poliziotti sono allora intervenuti bloccando l’uomo e facendolo salire sull’auto di servizio. Questi ha opposto resistenza dimenandosi e colpendo a gomitate uno degli agenti intervenuti ma è stato comunque portato in Questura, dove ha continuato a urlare e a minacciare che appena fuori avrebbe portato a termine i suoi propositi omicidi. E’ stato quindi arrestato per la manifesta pericolosità con l’accusa di tentata estorsione continuata, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale e condotto nella casa circondariale di Matera a disposizione del pubblico ministero Alessandra Susca. Stante alle dichiarazioni delle vittime, dopo la pretesa restituzione dei regali costituiti da monili d’oro, gli oggetti reclamati dall’ex fidanzato gli sono stati restituiti, ma Carbone aveva continuato a pretendere la restituzione di altri oggetti con atteggiamenti sempre più minacciosi. Una vicenda che nell’arco di due anni si è evoluta in modo crescente. Infatti, negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi incresciosi, nonostante vi sia stato un periodo di calma apparente di circa 8 anni. Proprio per questo, gli investigatori hanno dato un impulso all’attività investigativa per assicurare alla giustizia il responsabile. Di grande aiuto si sono rivelate le testimonianze raccolte dalle persone che hanno loro malgrado assistito agli episodi messi in atto dall’arrestato.

 

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