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Un territorio che per la sua peculiare posizione geografica si presta a forme di «pendolarismo criminale». L’allarme traffico e smaltimento di rifiuti speciali

POTENZA – Il territorio della Basilicata è «particolarmente esposto alle influenze criminali delle tre regioni confinanti» (Calabria, Campania e Puglia): allo stesso modo, «proprio in ragione della peculiare posizione geografica che si presta a forme di pendolarismo criminale», si sono verificati molti arresti di persone provenienti da questi territori. Sono alcune delle considerazioni contenute nella relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sulle «Attività svolte e sui risultati conseguiti dalla Direzione investigativa antimafia» per il primo semestre 2016.

Un territorio quindi, quello lucano, che «risulta esposto alle pressioni criminogene dei sodalizi tradizionalmente radicati» in Calabria, Campania e Puglia. L’Antimafia ha fatto un particolare riferimento agli arresti di un pregiudicato campano a Vietri di Potenza (Potenza), «legato al gruppo Amato-Pagano di Melito di Napoli (Napoli), di cinque pugliesi e ad alcune famiglie calabresi: a Scalea (Cosenza), infatti, si registrerebbe «la presenza dei Valente, e degli Stummo, in contatto con i Muto, la cui influenza si estende su tutto il versante tirrenico cosentino, da Guardia Piemontese fino al confine» con la Basilicata.

Un territorio che per la sua peculiare posizione geografica si presta a forme di «pendolarismo criminale»

«La vicinanza territoriale con la Campania – inoltre – avrebbe favorito l’insediamento di pregiudicati campani sul territorio della Basilicata». Un passaggio è stato anche dedicato all’inchiesta sulle estrazioni petrolifere «denominata “Tempa Rossa”, conclusa nel mese di marzo, che – secondo la Dia – ha fatto luce su un consistente traffico e smaltimento di rifiuti speciali». Esaminando invece le diverse aree della Basilicata, i gruppi criminali che operano nel Potentino, «nonostante la costante azione di contrasto messa in campo dalla magistratura e dalle forze di Polizia, appaiono ancora in grado di esercitare pratiche estorsive nei confronti di esercizi commerciali e aziende».

Il Vulture-Melfese continua invece «a essere caratterizzato da episodi che per loro natura potrebbero sottintendere logiche e strategie proprie della criminalità organizzata, con vari attentati incendiari nei confronti di amministratori di imprese edili». Nel Potentino e nel Materano, nel corso del semestre, l’attività delle forze dell’ordine si è anche concentrata sul settore della raccolta illecita di scommesse sportive. La provincia di Matera continua anche «a essere segnata da episodi di danneggiamento, anche a seguito di atti incendiari, dai quali, allo stato, appare sostanzialmente estranea la matrice mafiosa”: la criminalità «di matrice straniera, per quanto meno strutturata, sarebbe particolarmente attiva nei reati di natura predatoria, come i metalli pregiati (rame e alluminio)». 

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