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Oggi si avvia la prima ispezione integrata sul campo nel Centro Olio della Val D’Agri .

La fase operativa che vede impegnato il gruppo tecnico ispettivo dell’Arpab (composto da tutti i dirigenti e tecnici competenti sulle diverse matrici ambientali) segue la lunga ed approfondita fase dell’ispezione documentale annunciata alla stampa nello scorso dicembre.
Sul posto anche il Direttore Generale Antonio Tisci e il Direttore Tecnico Scientifico Achille Palma.

L’ispezione integrata rientra nella programmazione di controlli sugli impianti dislocati sul territorio lucano e soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale.
Il C.O.V.A. rientra tra gli impianti lucani a rischio alto perchè maggiormente impattante  secondo un algoritmo definito dal Sistema Nazionale della Protezione Ambientale che  attribuisce un indice di rischio ad ogni installazione associandone la frequenza di ispezione.

Con l’approvazione della Giunta regionale del Piano di ispezioni,  l’Arpab che è autorità di controllo svolge,  con cadenza semestrale e con oneri a carico del gestore, attività ispettiva con cui viene esaminata tutta la gamma degli effetti ambientali indotti dalle installazioni interessate.
Con l’accesso all’impianto dell’Eni si potrà monitorare con più efficacia l’ottemperanza alle prescrizioni A.I.A, una indagine che rappresenta una svolta perché mai effettuata prima.

“Con l’indagine in situ del gruppo ispettivo ArpaB inizia la seconda fase della prima ispezione integrata AIA nella storia delle estrazioni di greggio su questo territorio e che riguarda 80 prescrizioni complessive e circa 200 ambiti di verifica” ha evidenziato  il Direttore Generale dell’Agenzia lucana per la protezione dell’Ambiente Antonio Tisci.

“Mi preme rimarcare l’unicità dell’indagine e l’impegno profuso in questi mesi dai tecnici dell’ARPAB per il controllo e il rispetto dell’ambiente durante l’intera fase produttiva della grande multinazionale Eni.”

Comunicato stampa Arpab

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